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Napoli – Un nuovo team internazionale, coordinato da Graziano Ranocchia dell’Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Consiglio nazionale delle ricerche, ha messo a punto nuove tecnologie non invasive che hanno permesso di leggere alcuni papiri di Ercolano, fino ad oggi illeggibili perché carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Si è così potuti giungere alla decifrazione del testo greco nascosto sul verso della celebre ‘Storia dell’Accademià’ (PHerc. 1691/1021) di Filodemo di Gadara (110-40 a.C.), parte di un’opera più ampia intitolata «Rassegna dei Filosofi», la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso. Questa ricerca, pubblicata in «Science Advances», è frutto della sinergia di competenze e discipline differenti ed è stata condotta da personale di Iliesi e Nanotec del Cnr, del Cnrs/Museo di Storia Naturale di Parigi e del Dipartimento di fisica della ‘Sapienzà di Roma.

Il coordinatore del progetto Ranocchia ha dichiarato: “L’utilizzo dell’hyperspectral imaging che lavora con spettro infrarosso ad onda corta (swir, 970-2500 nm), associato a principal components analysis, ha rivelato per la prima volta diverse parti di testo greco e  le indagini effettuate sul rotolo papiraceo PHerc. 1691/1021, hanno svelato resti di ampie colonne appartenenti al medesimo testo vergato sul recto, destinate ad essere successivamente inglobate nella versione finale del libro. Molto spesso i rotoli greco-egizi, venivano riutilizzati anche nel verso. Dei 1840 papiri greco-ercolanesi, catalogati e custoditi presso l’Officina dei Papiri della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, solo otto sembrano avere questa caratteristica. La tecnica utilizzata riesce a penetrare in profondità negli strati di materiale, diversamente dalla fotografia a infrarossi a 950 nanometri finora messa in campo per questo tipo di studi”.

Gli esperimenti di hyperspectral imaging, inquadrati nel progetto Marie Skłodowska-Curie IF 703798-AcadHist ospitato dal Cnr-Iliesi, sono stati eseguiti a febbraio dell’anno scorso presso la Biblioteca Nazionale di Napoli mediante laboratori mobili del Cnrs/Museo di Storia Naturale di Parigi messi a disposizione dalla piattaforma Molab dell’infrastruttura di ricerca europea Iperion Ch e rientrano nella Convenzione operativa tra Cnr e Biblioteca Nazionale di Napoli, concernente l’applicazione di avanzate tecniche chimico-fisiche alla lettura e analisi non-invasiva di manoscritti e papiri.