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È una storia che riporta le lancette indietro, al tempo della tempesta Covid. Per i fondi statali per pagare i vaccinatori, c’è un esposto alla Corte dei conti sulla gestione della Regione. A firmarlo è il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche. In ballo ci sono 9 milioni di euro, destinati alla Campania. Tramite decreto del Mef, nel 2021 la Regione “ha ricevuto dei finanziamenti per remunerare – si legge nell’esposto – le prestazioni aggiuntive effettuate dal personale addetto alla somministrazione dei vaccini Covid (…) ma ad oggi non ha erogato alcuna somma spettante alle Aziende Sanitarie Regionali. Quest’ultime, nell’anno 2021, hanno finanziato suddette prestazioni con i propri Fondi Contrattuali”.

Il Nursind sottolinea: “Ad oggi ci risulta che molteplici Aziende Sanitarie Regionali abbiano inviato alla Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Ssr le rendicontazioni delle spese sostenute nel 2021 (…) relative alle attività di somministrazione dei vaccini contro il Sars-Cov2 ma, malgrado ciò, non hanno ricevuto dalla Regione i fondi previsti” dalla legge di bilancio 2021. Alla procura regionale della Corte dei conti si chiedono accertamenti. Al momento, a Palazzo Santa Lucia non si registrano reazioni ufficiali. Fonti dell’amministrazione, però, precisano che “i fondi non sono stati mai trasferiti dal Governo, come tutti i fondi delle spese Covid. La Corte dei Conti è già costantemente informata dalla Regione”. Quindi, “più che fare un esposto contro la Regione dovrebbero farlo contro il Ministero”.

All’esposto si è arrivati dopo un lungo ping pong con Palazzo Santa Lucia. Nel marzo 2022, su segnalazione del Nursind, la consigliera regionale Maria Muscarà (gruppo misto) presentò un’interrogazione. Risposta all’interpellanza: “La Direzione Generale per la Tutela della Salute ha chiarito che attualmente sono state avviate per l’anno 2021 le attività di rendicontazione con le Aziende Sanitarie al fine di procedere al relativo riparto dei fondi stanziati per le attività inerenti alla somministrazione dei vaccini”. Pertanto “completata la rendicontazione con le Aziende Sanitarie, si procederà tempestivamente al trasferimento dei finanziamenti per la liquidazione delle prestazioni”. Subito dopo Muscarà e il segretario regionale Nursind, Antonio Eliseo, contattarono le Asl, affinché rendicontassero. “A quegli interpelli – recita l’esposto – emblematica è stata la risposta trasmessa dalla Direzione Strategia dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino con la quale suddetti Dirigenti hanno specificato che, nell’anno 2021, l’Asl di Avellino non ha fatto ricorso alle prestazioni aggiuntive di cui alla L. 178/2020 (legge di bilancio, ndr) e per le attività di somministrazione dei vaccini da parte del personale dipendente, laddove necessario, si è fatto ricorso all’istituto dello straordinario Covid”.

A ottobre e dicembre scorsi, il sindacato inviò altri solleciti alla Regione. Nel primo caso, la Direzione generale specificò: “Ad oggi non risultano ancora pervenuti i riscontri e le rendicontazioni di tutte le aziende e si sta procedendo alle attività di verifica dei dati acquisiti”. Muscarà ora attacca: “Dove sono finiti 9 milioni di euro erogati dallo Stato? Insomma, dopo una gestione totalmente fallimentare della Sanità e soprattutto del dramma dei sovraffollamenti dei Pronto Soccorso, sarà la Procura a dover indagare”.