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Napoli – Il Tribunale del Riesame lo aveva scarcerato e da circa un anno era libero. Ma la scure giustizia per lui è arrivata e così è stato arrestato con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Diomede Romualdo, 47 anni, di Qualiano in provincia di Napoli, è stato portato in galera perché dovrà scontare 5 anni di carcere dopo la condanna rimediata in primo grado. Il tribunale, contestualmente alla sentenza ha emesso anche l’ordinanza che ripristina il suo stato cautelare detentivo. Secondo l’accusa Romualdo è vicino al clan D’Ausilio di Bagnoli ed era guidato da Felice D’Ausilio, il boss ergastolano che era riuscito ad evadere a maggio del 2016 dal penitenziario di Tempio Pausania in provincia di Sassari, per poi essere arrestato il 19 dicembre a Marano (Napoli). Fu arrestato l’11 maggio del 2017 con altri due esponenti di spicco della camorra Flegrea perché accusato di aver imposto il pizzo ai negozi che avevano installato slot machine nei propri locali. Più ne avevano e più pagavano. “Qui comandiamo noi e dovete versare le quote per i carcerati”, diceva Romualdo su ordine del clan. Il pizzo è la maggior fonte di guadagno della camorra Flegrea che chiede estorsioni anche ai parcheggiatori abusivi della zona del lungomare di Bagnoli che posteggiano abusivamente davanti alle discoteche della movida. Ma l’attenzione maggiore della cosca è la riqualificazione dell’ex Italsider.