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L’aria era cambiata e l’unico modo per dimostrarlo era iniziare a convincere gli imprenditori estorti che a Boscoreale, comune alle pendici del Vesuvio, che dovevano pagare. Il clan Pesacane era rinato, il boss Giuseppe dopo 12 anni di galera era stato scarcerato e aveva ritessuto le trame della sua cosca. Così i primi a soccombere sono stati gli imprenditori e i commercianti costretti a pagare tangenti di ogni sorta.
 
Questa mattina però è stato emesso un provvedimento cautelare che fa seguito ad un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla direzione distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dal nucleo investigativo di Torre Annunziata. In carcere Umberto e Giuseppe Pesacane, Giuseppe Ranieri e Santolo Martire. Sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Sono stati denunciati da un un’imprenditore edile che a gennaio è stato inseguito e picchiato con spranghe.
 
Si salvò dal linciaggio perché trovò rifugio in una scuola. I carabinieri hanno così ricostruito le minacce subite e le estorsioni imposte. Determinanti sono state le sue accuse e le intercettazioni telefoniche che hanno ricostruito anche un’altra estorsione ai danni di un’altra ditta della zona.