- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – A pochi giorni dal voto delle Europee, Caio Giulio Cesare Mussolini attacca Facebook e annuncia un’azione legale contro il potente social network. Alla base delle accuse del candidato di Fratelli d’Italia nella Circoscrizione Sud, la “persecuzioni” ricevute durante la sua campagna elettorale. “Facebook mi impedisce di utilizzare il mio cognome – spiega Mussolini in un’intervista rilasciata a Cronache di Napoli -, a differenza di Lenin, Stalin e Pol Pot che sono esenti da censura. Facebook ha più volte bloccato post in mio favore e anche manifesti elettorali con il mio cognome. Da Serra passando per Pif, fino a Enrico Mentana, è stata una campagna elettorale tutta all’insegna dell’insulto contro la mia persona e la mia famiglia”.

Mussolini considera Facebook “il braccio armato di centri sociali ed estremisti di sinistra, che hanno più volte segnalato me e i miei sostenitori, rei semplicemente di votare una persona che fa di cognome Mussolini”. La denuncia è stata presentata alla procura della Repubblica di Firenze e il reato ipotizzato nei confronti del social network di Zuckerberg è quello di violenza privata.

“Ho già concordato con il mio Avvocato, Paolo Sebastiani, il quale mi ha assistito in questa vicenda, che il risarcimento per i danni subiti sarà devoluto interamente alla palestra del maestro Maddaloni di Scampia, baluardo di legalità e futuro in uno dei quartieri più difficili di Napoli”. Questo l’annuncio di Mussolini che ha anche sottolineato le “continue minacce di violenza e immagini di morte tollerate da Facebook”.

Durante la campagna elettorale i manifesti del candidato di Fratelli d’Italia sono stati spesso vandalizzati e modificati con frasi ironiche. Episodi del genere si sono verificati sia a Benevento che a Napoli.