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Napoli – Lotta all’evasione fiscale, Palazzo San Giacomo ci riprova. Dopo il flop della Napoli Riscossione, il Comune ha deciso di dare vita a un’unità di pronto intervento sul contrasto all’evasione e sui tributi, e un’unità di pronto intervento sulla vendita del patrimonio. Lo ha annunciato l’assessore al Bilancio Enrico Panini nel corso della replica alla discussione sulla delibera di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare dell’amministrazione comunale. «Su entrambi i fronti – ha detto – è necessario determinare uno scatto in avanti importante». Per quanto riguarda il programma di dismissione, Panini ha sottolineato che «l’Amministrazione non ha alcuna pulsione a vendere ma è una scelta obbligata nel rispetto delle norme vigenti», aggiungendo che «dal 2011 il Comune di Napoli ha subito un taglio dei trasferimenti per oltre un miliardo». La delibera è stata dunque approvata a maggioranza con il voto contrario di tutte le forze di opposizione. 

E proprio da un ormai ex alleato arriva un durissimo attacco all’Esecutivo guidato da Luigi de Magistris: «L’intera architettura del bilancio di previsione fa acqua da tutte le parti e pone seri interrogativi a cui la Giunta non è in grado di dare risposte. Basti solo pensare che nel piano di valorizzazioni e alienazioni degli immobili di proprietà comunale, in cui troviamo ad esempio la sede del Consiglio di via Verdi, l’ex Centrale del latte di Corso Malta e l’ex mercato ittico di Duca degli Abruzzi, addirittura mancano le valutazioni della Borsa Immobiliare, per cui la Napoli Servizi si è trovata a fare delle stime di valore presunto degli immobili. Paradosso dei paradossi è la questione del mercato ittico che, se da un lato è inserito nella lista delle dismissioni, dall’altro, nel Dup, si continua a prevederne l’affidamento in gestione agli operatori del settore. Siamo alla follia più totale e, di certo, i pareri dei revisori dei Conti non ci aiutano a fare chiarezza». Così il centrista David Lebro, capogruppo de La Città al consiglio comunale e consigliere della Città Metropolitana, che avverte: «Pur di far quadrare in qualche modo i conti ci ritroviamo con una lista di immobili da dismettere da far tremare i polsi e che fotografa palesemente l’incapacità di questa Amministrazione. Oltre al fatto che mancano le valutazioni reali e che alcuni di essi non si sarebbero proprio potuti inserire nel Piano in quanto vincolati, nella delibera aggiuntiva inerente le dismissioni, ci ritroviamo un immobile importante come il Palazzo di Via Verdi, che non si capisce come possa essere stato messo in vendita, visto che è attualmente in uso».