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Napoli – Nel pomeriggio di oggi si è concluso il primo test di evacuazione per il rischio vulcanico nei Campi Flegrei, e il bilancio della partecipazione dei cittadini non è purtroppo positivo. Poche le persone che hanno preso parte alla simulazione, a fronte delle centinaia invitate a partecipare.

L’operazione consisteva in una prima fase, nella quale i cittadini coinvolti si sono ritrovati nel deposito Ctp via Artico, a Pozzuoli, dove la Protezione civile ha messo in piedi un punto di censimento della popolazione da evacuare. Subito dopo tutti i partecipanti alla prova sono stati sistemati su due autobus di linea diretti alla stazione centrale di Napoli. Una volta giunti alla stazione, sono stati collocati su treno Freccia Rossa, predisposto per la simulazione che in caso di reale emergenza sarebbe partito per la Lombardia, regione gemellata con Pozzuoli.

Tutto studiato nei minimi particolari, che ha dato modo ai responsabili della Protezione Civile di valutarne l’efficacia in una eventuale situazione di criticità. L’unico dato negativo è stata proprio la scarsa partecipazione dei cittadini, per i quali nasce l’intero progetto. In caso di reale pericolo infatti, è bene, per evitare che il panico peggiori la situazione, istruire la popolazione alle procedure di evacuazione più idonee e tempestive.

Effettivamente la partecipazione è stata scarsa – ammette il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figlioliaanche se bisogna dire che non abbiamo voluto informare una fetta ampia di persone, per non rendere più difficile la logistica. La verità è che forse on siamo culturalmente preparati a un piano di evacuazione”. Quella effettuata è la prima esercitazione nazionale: “Considerando questo – prosegue il primo cittadino – mi ritengo soddisfatto. Bisogna migliorare, ma siamo felici di quanto fatto fino a ora”.  Figliolia ha gia’ in progetto di ripetere l’esercitazione simulata nei prossimi anni e ne ha avanzato richiesta al capo del Dipartimento di Protezione Civile, Angelo Borrelli “i cittadini vanno stimolati e invogliati, e’ una questione di crescita culturale”.