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Di Carlo Pezzullo

Napoli – L’assist fornito ieri dal presidente della Camera, Roberto Fico, a Luigi De Magistris, manda in frantumi il M5s di Napoli. Fico aveva stigmatizzato la decisione dei due consiglieri comunali napoletani del M5s, Matteo Brambilla e Marta Matano, di sfiduciare il sindaco Luigi De Magistris.

Il rapporto tra Fico e De Magistris, è solido e antico, e il presidente della Camera coltiva il sogno, se la legislatura dovesse interrompersi prima della scadenza naturale, di diventare sindaco di Napoli. Peccato che Fico non abbia evidentemente la minima idea, o faccia finta di non averla, dello sconquasso politico e amministrativo in cui è precipitata la città di Napoli.

 A ricordarglielo, con un post su facebook dai contenuti durissimi, lo stesso Brambilla: “Oggi”, scrive Brambilla, “su tutti i giornali si parla di questa presa di posizione del presidente della Camera Roberto Fico, relativamente alle differenti vedute sulla sfiducia al sindaco che ci apprestiamo a discutere in aula. Tralasciando l’evidente intento giornalistico di dividere il movimento, sport nazionale e locale che esiste dalla nascita del movimento stesso, devo fare alcune considerazioni. La prima è che non apparteniamo, nè io nè Marta Matano, a nessuna componente di Di Maio o di Fico, ma siamo i portavoce in Consiglio Comunale di Napoli del Movimento 5 Stelle, punto. La seconda è che chi vive quotidianamente la realtà cittadina”, aggiunge Brambilla, “sia dal punto di vista di rappresentante delle istituzioni,sia dal punto di vista di cittadino, non può che constatare che questa stagione politica sia finita da tempo, e sia stata e continua ad essere devastante per tutti. Un solo dato: 4,8 miliardi di debiti (fonti ultimo bilancio consolidato) in forte e costante crescita, anno per anno, dell’era De Magistris. Nessun servizio garantito, dal verde ai trasporti, allo sport, alla semplice produzione di un certificato anagrafico: c’è da discuterne?”.

Considero quindi le esternazioni del presidente della Camera”, aggiunge Brambilla, “frutto di una sua personale visione, che peraltro ha modificato nel tempo, dal momento che nel 2017 il Movimento compatto presentò in conferenza stampa le motivazioni che ci spinsero a proporre alle opposizioni una mozione di sfiducia al sindaco, mozione che raccolse 14 firme che non furono sufficienti allora a portarla alla discussione e votazione in aula. Cambiare opinione è legittimo, ma per quanto mi riguarda la situazione è nettamente peggiorata, e questo mi spinge a cercare con i mezzi democratici a nostra disposizione, a mettere fine a questa agonia, a tutela dell’interesse dei cittadini”, conclude Brambilla, “che viene al primo posto, molto prima degli interessi di bottega del Movimento 5 Stelle”.