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Napoli – Anm in affanno, le eterne criticità del trasporto pubblico locale napoletano sembrano essersi riversate anche sull’ultima edizione della Fiera del Libro. «Lo scorso fine settimana la qualità del servizio è stata il solito pessimo biglietto da visita nei riguardi di turisti ed utenti abituali. In città, nella suggestiva sede di Castel Sant’Elmo al Vomero, c’è stata la seconda edizione del Salone del Libro e dell’Editoria. Da giovedì 4 aprile a domenica 7 aprile. Per raggiungere l’evento, sono stati messi a disposizione tre pulmini gratuiti per l’intera giornata, l’Anm ha messo a disposizione una V1 che limitava a piazza Vanvitelli dalle ore 12 alle ore 17,30 circa. Considerando che la domenica, senza alcun evento, la V1 è programmaticamente soppressa, ieri l’azienda ha voluto esagerare prevedendo comunque una vettura in servizio. Così è stata approntata una vettura di nuova generazione, preparata e lucidata per l’evento. Purtroppo però, durante il tragitto dal deposito di Cavalleggeri, all’altezza del Vomero, la porta posteriore si è inceppata fino a non richiudersi più. L’autista, coccolato e attenzionato come non mai, ha prontamente chiamato il meccanico, il quale, in pochi minuti, si è subito recato sul posto per tentare la riparazione. Niente da fare, l’autobus ha avuto bisogno di un intervento più approfondito, e quindi è dovuto rientrare in deposito». A denunciare l’episodio è Marco Sansone, sindacalista dell’Usb.

Le grane però erano appena all’inizio: «A quel punto – prosegue il sindacalista – è stata soppressa una linea ordinaria, la C44, quella che dal Vomero trasporta le persone ai Camaldoli, per sostituire la V1 guasta, in attesa che il titolare della “fondamentale linea estetica”, ritornasse in servizio, magari con una vettura “più fortunata”. Purtroppo, però, in deposito, nonostante fosse domenica, nonostante ormai l’orario non proprio di punta, “vetture adatte” non ce n’erano. Così al collega viene predisposto di prendere una determinata vettura dal deposito, di portarsi presso la vicina piazzale Tecchio, e di sostituire la vettura prelevata con quella “più adatta” in servizio sulla linea 502. Una volta sostituita la vettura “meno idonea” con quella “più idonea”, con buona pace degli utenti della linea “meno fortunata”, la V1, finalmente, raggiunge l’attestamento nei pressi di Castel Sant’Elmo. Conclusione, quattro viaggi persi “sull’estetica” linea V1, soppressa la C44, affidata a Dio la 502. Quanti passeggeri disposti a pagare un titolo di viaggio, nonostante ci fossero tre pulmini gratuiti per la manifestazione, ha trasportato quella V1 durante la sua travagliata prestazione? Una trentina. Bisognerebbe sapere ora quanti cittadini sono stati appiedati per mettere in piedi tutta questa sceneggiata».

Sansone conclude dunque che «è vero, il nostro sistema è in perenne campagna elettorale. Il problema è che non si può “giocare” sulle esigenze e sui diritti dei cittadini napoletani. Se la Regione Campania vuole dichiaratamente privatizzare il trasporto pubblico locale, attraverso il sostanziale taglio dei fondi relativi al settore, il Comune di Napoli, e dunque il sindaco Luigi de Magistris, ha la precisa responsabilità della gestione amministrativa dall’Azienda Napoletana Mobilità. Che è pessima».