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Napoli – Tra le novità che aveva portato il Covid a Napoli c’era la quasi totale estinzione dei parcheggiatori abusivi. Messi alle corde con il lockdown. Ma come non detto a quarantena finita sono tornati, frettolosamente, a inondare le strade del capoluogo campano.

Con l’ormai storico slogan “Una moneta a piacere”.  Situazione – simbolo – quella di piazza Carità, dove a pochi metri dalla Questura i parcheggiatori abusivi tornano a chiedere soldi. Proprio da qui sono arrivate numerose segnalazioni di cittadini arrabbiati per la raffica di multe in questi giorni e che vorrebbero la stessa determinazione nella battaglia agli abusivi.

Dove sono i controlli? “Erano scomparsi durante il Covid – spiega ad Anteprima24 il Comandante della Polizia Municipale di Napoli, Ciro Esposito assicurando operazioni a tappeto su questo fronte –  purtroppo al termine del lockdown stanno tornando”.

E la Polizia Municipale cosa fa? E’ quindi impotente davanti al ritorno dilagante di questo fenomeno? “Non ci sentiamo impotenti – chiarisce su questo il Comandante – noi applichiamo tutte le norme previste. Poi ovviamente è chiaro che bisogna individuare uno strumento normativo più efficace per poter limitare meglio questo fenomeno. Poiché anche le denunce fino ad ora non hanno dato i giusti frutti che il legislatore si aspettava”.

Purtroppo la norma è quella che è – spiega Esposito – quindi oltre alla verbalizzazione e alla denuncia, come prevede il codice della strada in caso di reiterazione materialmente il problema non lo risolviamo”.

Una soluzione potrebbe essere un presidio fisso. “Ovviamente – replica su questo il comandante – se stiamo noi fermi sul posto in quella zona non possono esercitare. Il problema però, visto il grande numero di parcheggiatori in città, è che è praticamente impensabile avere una volante ferma in quasi ogni strada di Napoli”.

Periodicamente facciamo della giornate per il contrasto a questo tipo di attività – conclude il Comandante -. Sono tutte persone a noi conosciute, più volte fermate, però il fenomeno resta”.