“Martina aveva 14 anni. Anche il suo assassino era giovanissimo. La diminuzione dell’età di chi uccide e di chi viene uccisa non è un dettaglio, è un segnale chiaro: dobbiamo intervenire prima”. Lo scrive, in un post su Instagram, la Fondazione Giulia Cecchettin, presieduta dal padre Gino, a proposito del femminicidio di Afragola.
“Educare al rispetto – prosegue il testo – alle relazioni sane, ai confini. Nelle scuole, nei territori, ovunque crescano ragazze e ragazzi. Questo è il cuore dell’impegno della Fondazione Giulia Cecchettin: trasformare il dolore in prevenzione. Perché ogni giovane sappia amare senza ferire. E ogni ragazza possa vivere libera e al sicuro. Alla famiglia di Martina, la nostra più profonda vicinanza. In questo dolore indicibile, ci stringiamo a voi con rispetto e silenzio”, conclude la Fondazione.
“Educare al rispetto – prosegue il testo – alle relazioni sane, ai confini. Nelle scuole, nei territori, ovunque crescano ragazze e ragazzi. Questo è il cuore dell’impegno della Fondazione Giulia Cecchettin: trasformare il dolore in prevenzione. Perché ogni giovane sappia amare senza ferire. E ogni ragazza possa vivere libera e al sicuro. Alla famiglia di Martina, la nostra più profonda vicinanza. In questo dolore indicibile, ci stringiamo a voi con rispetto e silenzio”, conclude la Fondazione.