- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Foresteria [For Hysteria] è un romanzo di 237 pagine che racconta “l’ospitalità imbruttita”. Ovvero, tutto ciò che di torbido, esilarante, imbarazzante gira intorno al mondo delle case in affitto per vacanze brevi. C’è Airbnb, il colosso americano diffusissimo anche in Italia, che racconta la versione patinata. E poi c’è Salvatore Dama, giornalista professionista al suo esordio letterario, che offre una descrizione del “lato b”, il retroscena.

Ieri, lunedì sera, Dama ha presentato il suo romanzo a Napoli, al Grand Tour Cocktail Boutique, insieme con Luca Marfè, giornalista del Mattino, e Carlo Tarallo, giornalista de La Verità e Anteprima24.it.  “Per un periodo”, ha spiegato l’autore, “mi è capitato di affittare appartamenti ai turisti nel centro di Roma.  Lo fanno in tanti, per arrotondare. Così, attirato dal “fantastico mondo” della sharing economy, mi ci sono buttato pure io, senza mollare la mia professione giornalistica”.  Il romanzo, ha aggiunto, “è un’opera di fantasia. Però è chiaro che parte dall’osservazione della realtà. Spesso, quando mi trovavo in situazioni al limite del paradosso, mi dicevo: “Su questa roba ci scrivo un libro…”. E alla fine l’ho fatto. Mi piaceva l’idea di smitizzare la narrazione di Airbnb, che ha un approccio ideologico all’ospitalità, molto fricchettone, molto San Francisco, molto hippy”. “Il romanzo di Dama, commenta Tarallo, “è un viaggio lisergico in una Roma stracciona, ectoplasmatica. Il ritmo e la musicalità della scrittura fanno di questo libro un concerto punk, da ascoltare e da leggere. Lo scrittore irrompe nel panorama letterario italiano come un fenomeno del quale, c’è da scommetterci, sentiremo ancora molto parlare”.

Dama, infine, ha annunciato l’imminente uscita di un nuovo romanzo: “Stessi personaggi del primo, però calati nel mondo del fitness, delle palestre, del doping, delle nuove droghe sintetiche che dilagano a Roma Nord, del turbo-narcisismo. Oltre che giornalista, sono un personal trainer. Quindi è una realtà che conosco molto bene. Tanto da ambire a dissacrarla e ridicolizzarla, come ho fatto con Foresteria [For Hysteria]”.