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Napoli – Questa mattina, a firmare per il referendum sull’eutanasia promosso dai Radicali, è arrivato anche uno dei 5 protagonisti della corsa alla successione di Luigi De Magistris a Palazzo San Giacomo. 

E’ stata Alessandra Clemente a dare il suo contributo affinché il Parlamento legiferi quanto prima sul fine vita.

Questo, nel giorno in cui sono state divulgate le motivazioni della sentenza che, lo scorso 28 aprile, ha assolto Marco Cappato, presidente dell’associazione intitolata a Luca Coscioni, e Mina Welby dal reato di istigazione e aiuto al suicidio per l’assistenza fornita a Davide Trentini, malato di sclerosi multipla cronica progressiva, a recarsi in Svizzera e a ricorrere al suicidio assistito.

I giudici della Corte d’Appello di Genova hanno sottolineato “il diritto di rinunciare a vivere ancor prima di affrontare la brutale agonia che la sua gravissima malattia gli avrebbe imposto“.

In più, hanno aggiunto che “il lapidario divieto di aiutare taluno a procurarsi la morte, contenuto nella norma coniata in un periodo storico in cui lo scopo unico era tutelare a ogni costo la vita intesa come bene sociale, va coniugato col diritto a una vita dignitosa e col diritto al rifiuto di trattamenti terapeutici a fronte di una malattia che abbia esito certamente infausto, a conclusione di un percorso altrettanto certo di dolore acutissimo e senza fine“.