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Napoli –  Fuga finita per i due narcos sanguinari. Da marzo, in seguito all’omicidio di un 65enne olandese, erano riusciti a diventare dei fantasmi. Invisibili ai controlli, che eludevano sistematicamente grazie all’esibizione di documenti falsi, avevano fatto perdere ogni traccia di sé. Ma i carabinieri del Ros e dei comandi provinciali di Perugia e Napoli non hanno mollato la presa. Hanno seguito la pista giusta, quella che dall’Olanda conduceva al capoluogo campano, dove i due stavano trascorrendo da alcune settimane la propria latitanza dorata. L’arresto, inesorabile, è scattato ieri notte. 
 
I militari dell’Arma, in esecuzione al mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura olandese, hanno dunque ammanettato i presunti killer. Si tratta di due cittadini bulgari, Mariyan Tsonev Ivanov e Aleksey Stanislavov Slachcev, accusati di omicidio, rapina e detenzione illegale di sostanze stupefacenti. 
 
La complessa attività di indagine scatta la sera del 20 marzo scorso, quando a Rilland, in Olanda, viene ritrovato il cadavere di un 65enne olandese. Raccapricciante la scenda del delitto: l’uomo, legato con fascette e nastro, sarebbe infatti deceduto a causa delle percosse ricevute, e in particolare perché le vie respiratorie erano state occluse con un bavaglio di plastica e ulteriormente ostruite dalla dentiera rottasi per i colpi inferti dagli assassini. Le indagini condotte da quella polizia portavano ad acquisire elementi di colpevolezza nei confronti dei due bulgari ritenuti, tra l’altro, anche membri di un pericoloso clan dedito al traffico di sostanze stupefacenti nel vicino Belgio. All’inizio di maggio, a Etten-Leur (Belgio), la polizia federale fa irruzione in un appartamento dove riteneva si nascondessero i due ricercati. Nel corso dell’operazione, viene trovata una coltivazione di canapa indiana e vengono arrestati nove cittadini bulgari e un olandese, ma i due ricercati ed un altro connazionale riescono a fuggire calandosi da una finestra e facendo perdere le loro tracce. A questo punto le autorità olandesi emettono un mandato di arresto europeo nei confronti dei tre fuggitivi, uno dei quali veniva catturato alla fine di giugno in Bulgaria. Il cerchio inizia a chiudersi. 
 
A metà luglio i due ricercati, dopo essersi sottratti a un ulteriore controllo da parte della polizia Belga grazie all’esibizione di documenti falsi, lasciano precipitosamente il Paese dirigendosi in Italia, per giungere a Perugia dopo un giorno di viaggio in macchina. Tale circostanza viene evidenziata dall’attività tecnica condotta dagli investigatori olandesi che, in ambito di cooperazione internazionale di polizia, allacciano uno scambio info-operativo con il Ros e con i carabinieri del comando provinciale di Perugia che, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo umbro, avviano un’articolata indagine. 
 
La svolta non tarda ad arrivare. Gli investigatori dell’Arma scoprono infatti che i due narcos bulgari si erano trasferiti a Napoli, dove avevano recuperato dei nuovi falsi documenti di identità grazie ai quali erano riusciti a trovare un’abitazione in cui nascondersi. I carabinieri Scattano quindi i servizi di osservazione, pedinamento e controllo. Poi, ieri sera, ecco arrivare le manette. La latitanza dei due bulgari giunge al capolinea. I presunti assassini si trovano adesso nel carcere di Poggioreale, dove restano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Proseguono intanto le indagini sulla rete dei fiancheggiatori.