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Napoli – «Quando ero piccolo mi hanno che le donne non si toccano nemmeno con un fiore. E allora posso dire che chi dà uno schiaffo a una donna è uno stronzo. Perché a quello schiaffo ne seguirà un altro e un altro ancora. L’amore non è violenza, non sono costole rotte, labbra livide. L’amore è solo amore». Poi lancia un appello a tutte le donne: «Non abbiate paura a raccontare cosa subite. Venite qui e parliamo: denunciate subito». Non usa mezzi termini don Antonio Loffredo, parroco della della chiesta del rione Sanità a Napoli dove questa mattina si sono celebrati i funerali di Fortuna Bellisario, la mamma di tre figli morto dopo un litigio con il marito che l’ha colpita alle gambe con una stampella, giovedì scorso a Miano, periferia nord di Napoli. La chiesa era gremita di persone tanto che poi in molti hanno ascoltato da fuori l’omelia. Sulla bara è stato adagiato uno striscione: “Fortuna è l’angelo volato nel cielo e da lassù deve vegliare sui figli.” Il pensiero in questo momento va ai suoi tre ragazzi e al loro futuro che con il padre in galera accusato dell’omicidio della mamma, sono stati affidati a una casa famiglia e nessuno ha potuto partecipare al funerale. Quando il feretro ha lasciato la chiesa si è levato alto un coro: «Giustizia, giustizia, giustizia». Il marito assassino si chiama Vincenzo Lopresto e quando ha picchiato sua moglie e si è accorto che non respirava più ha chiamato egli stesso i soccorsi.