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Napoli – Iniziano a delinearsi più chiaramente i contorni della vicenda relativa alla copia del dipinto “Salvator Mundi“, rubata dal Museo di San Domenico Maggiore e ritrovata in un appartamento di Ponticelli.

Il gip Federica De Bellis ha disposto gli arresti domiciliari per Silvio Vitagliano, il proprietario dell’abitazione dove è stato rinvenuto il dipinto. Vitigliano pare solo il “custode” che ha tenuto nascosto il quadro, ma si indaga per risalire all’identità degli autori del furto.

Si presume che dietro il furto dell’opera ci sia un’organizzazione che coinvolge numerosi soggetti, dal rapinatore all’esperto d’arte passando per l’infiltrato dentro la basilica di San Domenico e, per l’appunto, il custode Vitigliano.

Quest’ultimo ha provato in tutti i modi a negare di aver preso parte ad un disegno criminoso che ha portato al furto della copia del “Salvator Mundi”: “Ho comprato quel dipinto perché pensavo fosse una immagine del Volto santo – ha detto Vitigliano -. Non immaginavo potesse valere il prezzo che mi è stato detto. L’ho pagato 100 euro, me l’ha venduto una persona che frequenta alcuni mercatini. L’ho conservato in buone condizioni in un vano della mia abitazione, perché avevo intenzione di fare dei lavori in casa e non volevo danneggiarlo. Lo avrei appeso alle pareti di casa, ne avevo parlato con mia moglie, che mi ha anche detto che non le piaceva più di tanto”.