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Napoli (giuseppe di martino) – “Bella regà”. Sono le 22 quando un boato invade l’ex base Nato di Napoli, tornata a vivere con una ricca rassegna estiva di concerti, cinema all’aperto e teatro. Sul palco un ragazzo bassino, timido e con uno stile un po’ british, un po’ romano. È il cantautore Gazzelle, all’anagrafe Flavio Pardini, che con “Meglio così”, brano tratto dal suo primo album “Megasuperbattito” apre la nona data estiva, la seconda al sud, del “Punk Tour Estate 2019”.

Il rapporto con il pubblico napoletano è sempre molto caldo, come ha ricordato Flavio, ripensando alla sua prima volta al Palapartenope lo scorso marzo. Anche ieri Gazzelle non si è risparmiato, tirando fuori senza sosta tutti i brani che raccontano le delusioni d’amore e le frustrazioni di un quasi trentenne. In questo Pardini è secondo solo a Calcutta in Italia. Il suono acustico della chitarra di “Quella te” è stato accompagnato visivamente da un tappeto di schermi di smartphone. Ognuno ha voluto immortalare quel preciso istante, ricordando un vecchio amore andato o un nuovo che sta per nascere. Questioni di punti di vista.

Del resto il successo di Gazzelle deriva dall’immediatezza dei suoi testi e dal realismo con cui racconta il disagio esistenziale. Ecco la scalata nel mondo dell’indie, che ha fatto del cantautore nato a Rione Prati, uno degli artisti più amati dai giovani. Un successo attestato dai milioni di ascolti sulle piattaforme streaming ma soprattutto dalla presenza di tanta gente ieri.

Perché l’artista trova la sua naturale espressione su un palco e a Gazzelle va dato il merito di portare sempre persone ai concerti: i sold out di Roma e Perugia in questa tournèe possono essere un esempio. Giacca a vento, anche se è luglio, occhiali da sole, anche se è tarda sera. Gazzelle con il suo fare romantico ha entusiasmato il pubblico che ha cantato per tutto il concerto “Sayonara”, “Coprimi le spalle”, “Punk” e l’ultimo singolo “Polynesia”, candidato a diventare uno dei tormentoni estivi dell’itpop.

Tra un gin tonic e l’altro Gazzelle ha dedicato un pezzo alla mamma, “il suo brano preferito”, per poi arrivare al gran finale che ha unito il pubblico di Napoli in un emozionate abbraccio che ci ricorda che dietro ad un banalissimo “grazie regà” c’è la vera essenza del lavoro di Gazzelle: una leggerezza solo apparente mascherata da motivi orecchiabili. Scavando prevale il senso di solitudine della gioventù di oggi. Un sentimento perfettamente restituito nella performance di ieri.