Un abbraccio tra Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis subito dopo il fischio finale di Napoli-Cagliari, che ha sancito lo scudetto degli azzurri. L’allenatore, visibilmente commosso, è poi passato ad abbracciare i giocatori che non aveva potuto seguire dalla panchina, perchè era squalificato.
“L’ultima settimana è stata piena di ansie ma ora che gioia vincere il trofeo per questo popolo”. Così Matteo Politano dall’erba del Maradona dopo il trionfo sul Cagliari. “Certe vittoria ci hanno dato la carica”, ha detto Spinazzola, mentre con i compagni si avvicinava alla curva per ballare con i tifosi.
I calciatori della panchina che entrano in campo con in mano dei grandi scudetti con la scritta “again”, con il 4 al centro per celebrare il quarto scudetto della storia del Napoli. E’ iniziata così la grande festa allo stadio Maradona per celebrare la vittoria del club azzurro dello scudetto, dopo l’ultimo 2-0 contro il Cagliari.
Il triplo fischio finale ha fatto partire l’esultanza del Maradona con i 55.000 spettatori che hanno iniziato a cantare “i campioni dell’Italia siamo noi”, facendo sventolare migliaia di bandiere azzurre.
In campo la gioia dei giocatori è esplosa, con l’ingresso in campo del tecnico Antonio Conte. L’allenatore, che era squalificato, ha guardato gli ultimi dieci minuti in piedi nel box sopra la tribuna stampa, poi è corso in campo abbracciando i giocatori e anche il presidente Aurelio De Laurentiis che si è avvicinato a lui facendogli i complimenti per il successo nella sua prima stagione sulla panchina azzurra. Poi i calciatori hanno iniziato a correre verso la Curva A, cominciando un giro trionfale del bordocampo verso tutti gli spettatori, mentre dall’esterno dello stadio si sentono i botti di festa.
Ci sono momenti speciali anche per un vincente come Antonio Conte, unico allenatore ad aver vinto lo scudetto con tre squadre, e di sicuro lo è quello che sta vivendo a Napoli. E il tecnico pugliese lo affronta con gioia e commozione. “E’ successo di nuovo, è qualcosa di bellissimo”, ha detto a caldo, ancora sul prato del Maradona. “Allo stadio è stato difficile arrivare, non so quanta gente c’era, e mi è balenato il pensiero di cosa sarebbe successo se avessimo deluso questa gente – ha sottolineato ai microfoni di Dazn – ce lo saremmo portato dietro per parecchio tempo. C’era una pressione pazzesca ma l’abbiamo affrontata nel migliore dei modi. Abbiamo fatto un campionato straordinario”.
“E’ stato lo scudetto più inaspettato, difficile, il più stimolante come sfida, venire a Napoli dopo un decimo posto e riprendere tutto’, ha proseguito Conte. “Il merito è di questi ragazzi che hanno voluto rimettersi in gioco, soprattutto chi l’aveva vinto due anni fa e l’anno scorso era arrivato decimo”. L’allenatore ha invece glissato una domanda sul futuro. “Ora ci stiamo godendo tutto, con il presidente abbiamo un rapporto ottimo. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere lui me e io lui. Ora stiamo festeggiando insieme: siamo dei vincenti, in maniera diversa, ma lo siamo”.
Dal presidente, la replica ad una domanda diretta: “Conte resta? Mai dire mai – dice -. Gli allenatori hanno una loro personalità che va rispettata e non bisogna mai, secondo me, obbligarli anche se esistono dei contratti di ferro. Napoli merita rispetto. E se uno vuole mettersi a disposizione “welcome”. Siamo tutti pronti a seguirlo come un condottiero perché mi farebbe piacere se l’anno prossimo si cimentasse con la Champions”.
Il capitano, Giovanni Di Lorenzo, ha dato atto a Conte per il trionfo: “Il mister ha detto che il merito è dei ragazzi, ma credo che il merito sia suo. Napoli e noi avevamo bisogno di lui per tornare a questi livelli. Il merito è suo, dell’allenatore che ci ha portato a questi livelli e in così poco tempo”, ha aggiunto Di Lorenzo che ha vinto lo scudetto da capitano degli azzurri per la seconda volta.
E’ una conferenza stampa movimentata quella del dopo partita per Antonio Conte. Mentre l’allenatore del Napoli sta rispondendo alle domande dei giornalisti fanno irruzione in sala stampa alcuni giocatori che innaffiano il tecnico con getti di champagne. Conte, però, riesce a esprimere ugualmente tutta la sua gioia per la conquista dello scudetto. “E’ una gioia incredibile. Parlavo prima con Giovanni Di Lorenzo – racconta – per arrivare al campo è stata dura. Ho visto tutta questa gente e mi è balenato il pensiero che se non vinciamo, diamo una delusione a questa gente. Ho detto non possiamo, dobbiamo portare a casa lo scudetto. I ragazzi sono stati bravissimi”.
“Il momento della svolta – dice ancora l’allenatore – è stato il pari con l’Inter, se non c’era il pari l’Inter scappava. Con il gol di Billing, ho detto ai ragazzi “se vogliamo possiamo”. Abbiamo fatto un qualcosa di straordinario e il merito va ai ragazzi che non si sono mai arresi, che hanno creduto fino alla fine”.
“E’ lo scudetto del lavoro, di Scuffet – aggiunge Conte – che è chiamato all’ultimo a Bologna a giocare, di Rafa Marin, di Mazzocchi che sostituisce bene Di Lorenzo. E’ lo scudetto dei titolari, ma anche dell’impegno di una grande rosa dietro. Vincere è sempre bello, ti ripaga del lavoro e dei sacrifici che fanno anche gli altri. Vincere è bello, vincere in una piazza come Napoli è sicuramente un evento eccezionale”.
“Essere noi nella storia di Napoli – conclude Conte – ci riempie d’orgoglio perché non è semplice. Ce la dobbiamo godere, è stata un’annata durissima, ma abbiamo vinto e abbiamo messo in fila le altre. Avevo bisogno di questa sfida. Si andrà avanti insieme? Intanto festeggiamo”.
“Un’emozione smisurata e selvaggia. Due Scudetti in tre anni sono la certificazione di un lavoro, di una passione, di una tenacia senza pari! Grazie Napoli, grazie a tutti quelli che hanno contribuito a questa felicità”. Lo scrive su Twitter il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis dopo la vittoria del quarto scudetto del Napoli, il secondo durante la sua proprietà del club. De Laurentiis festeggia così nel modo migliore anche il suo 76/o compleanno, che arriva domani.