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Napoli – Giuliana Covella, 48 anni, napoletana della Sanità, laurea in lettere moderne con tesi sulla storia del teatro, giornalista, scrittrice, ora alla prima esperienza in politica: candidata al consiglio comunale nella lista che si chiamerà “Maresca sindaco”.
 
“In passato me l’avevano già chiesto di candidarmi, avevo detto sempre no”.
 
Questa volta è stato diverso.
 
“Questa volta è scattato qualcosa di diverso in me. Anche grazie a Catello Maresca”.
 
Quando l’ha conosciuto?
 
“Nel 2016. Mi trovai ad intervistarlo per il suo libro “Male Capitale”.
 
Da cosa nasce cosa.
 
“In realtà mi stupì fin dal primo momento: immaginavo una persona che manteneva le distanze. Niente di più sbagliato. E’ molto semplice, molto umano”.
 
Ora l’ha voluta nella sua lista.
 
“Ho accettato la sfida che mi ha proposto. Odio la retorica, ma posso dire di avere la sensazione che c’è ancora la possibilità di cambiare le cose se si incontrano persone come lui”.
 
Da anni racconta Napoli dalle pagine de “Il Mattino”, sa che è una città difficile.
 
“E’ vero. Quando, a gennaio scorso, scrissi del rider picchiato in Calata Capodichino, in me ho cominciato ad avvertire l’esigenza di un altro tipo di impegno. Non ho mai voluto lasciare Napoli”.
 
Ne ha avuto la possibilità?
 
“Come tutti, compresa mia sorella che sta a Rimini. Ma è avvilente essere costretti a sradicare le proprie radici”.
 
Raccontare, quindi, non bastava più.
 
“Proprio così. La gente si sente abbandonata dalle istituzioni. Spesso mi capita che scambi me che sono una giornalista per una assistente sociale”.
 
Invece è una giornalista, come Maresca un magistrato, in prima fila contro la camorra.
 
“La cui prepotenza pago sulla pelle”.
 
Ha destato scalpore la sentenza che la obbliga a risarcire per il suo libro “Rapido 904” Giuseppe Missi.
 
“E pensare che aveva scritto la prefazione del mio primo libro, “Otto centimetri di morte” su un 16enne accoltellato alla Sanità. Non credo al pentitismo”.
 
E’ difficile fare la giornalista a Napoli?
 
“Ancora di più se sei donna”.
 
Come giudica il fatto che da giorni sui media ci si occupi della squadra del cuore del candidato sindaco Gaetano Manfredi?
 
“Sarebbe meglio parlare di altro. Le idee e le passioni altrui vanno sempre rispettate. Detto questo, mi piacerebbe avere un sindaco tifoso del Napoli, naturalmente: ha un significato simbolico”.
 
Finora Giuliana Covella per chi ha votato?
 
“Provengo da una famiglia operaia, di centrosinistra”.
 
Se Maresca le chiedesse un consiglio: Giuliana, secondo te, devo allearmi solo con le civiche oppure anche con Fratelli d’Italia, la Lega e Forza Italia, lei che gli dice?
 
“Dico solo che la lista in cui mi candido io ha una forte impronta civica. E che vorrei che la gente mi votasse riconoscendo quello che, nel mio piccolissimo, con la funzione sociale del mio lavoro, ho fatto per la città. Per il resto, parlare di destra e sinistra mi pare anacronistico”.
 
La cosa che le piacerebbe vedere realizzata come consigliera comunale.
 
“In tutti i quartieri della città molti più centri di aggregazione giovanile. Ci sono un sacco di immobili comunali inutilizzati che potrebbero fare al caso di tanti ragazzi da sottrarre alla strada”.