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NAPOLI – Visto che oggi è la Giornata Mondiale ad essa dedicata e visto che ha postato sui social un video dove si ingegna a prepararne una (“sono preciso, sono ingegnere!“), che pizza si può dire che stia infornando Gaetano Manfredi per i napoletani? Beh, finora, è stata quella coi fichi secchi, si direbbe.
 
Questa mattina, inaugurando la nuova struttura per i senzatetto “La Comunità delle Genti” presso la Fondazione Ritiro di Santa Maria del Gran Trionfo, a Bassolino e Maresca che lo hanno accusato di una partenza lenta nei suoi primi 100 giorni a Palazzo San Giacomo, il sindaco ha ricordato che “veniamo da una vecchia amministrazione che è stata dieci anni” e che “sappiamo quello che abbiamo trovato e che abbiamo ereditato: un Comune disastrato dal punto di vista amministrativo e senza un euro in cassa”.
 
E quindi: c’era da aspettarselo che le nozze fossero da farsi in ristrettezze.
 
Ma tant’è: nei primi 100 giorni della sua avventura, Manfredi ha dalla sua un risultato pratico quanto simbolico che è stata la riapertura prima di Natale della Galleria della Vittoria. E, soprattutto, il Salva-Napoli. La trattativa col Governo centrale che ha assicurato alle casse del Comune 1,3 miliardi di euro nei prossimi 20 anni in modo tale, intanto, da non farlo fallire. E poi per cominciare a condire la pizza con qualche ingrediente più gustoso.
 
E quindi: il “pizzaiolo” Manfredi con il suo assistente, l’assessore al bilancio Pier Paolo Baretta, promettono di far sentire un buon odore già venerdì in consiglio comunale.  
 
Noi dobbiamo dare risposte concrete – ha dichiarato ancora oggi il sindaco – E, soprattutto, dobbiamo risolvere i problemi in maniera definitiva. Per far questo, abbiamo bisogno non solo di tempo, ma anche di interventi strutturali. E adesso, grazie anche al supporto del Governo, avremo le risorse economiche che ci consentiranno di farli”.
 
E allora: entro il 15 febbraio, quando la pizza dovrà essere infornata ufficialmente a Roma con tanto di firme che suggellano il Patto, cosa bolle in pentola?
 
Il boccone che il centrodestra con Maresca ha già avvisato non è disposto a mandar giù è l’aumento delle tasse.
 
Sta di fatto che nella relazione che l’assessore Baretta ha preparato per venerdì si legge: “Il Comune si impegna ad una serie di interventi”, tra cui, oltre alle “scelte strategiche” come “la valorizzazione del patrimonio e la riorganizzazione della riscossione” e i “provvedimenti organizzativi” col “riordino degli uffici”, compaiono le tanto temute “misure fiscali”.
 
“Intendo con ciò – ha spiegato l’assessore Barettaun possibile incremento addizionale Irpef, l’istituzione di una tassa di imbarco aeroportuale, l’incremento della riscossione e l’adeguamento dei canoni di concessione e locazione”.
 
“L’insieme di questi interventi – continua ancora il documento che sarà all’attenzione del consiglio comunale venerdì – deve contribuire al risanamento del bilancio per un valore pari ad almeno un quarto del contributo statale assegnato ad ogni singolo comune”.
 
“E’ opportuno precisare subito però che la spalmatura del contributo in 20 anni, se ci costringe ad un percorso in salita soprattutto nella prima parte del piano, ci consente, di vedere spalmato anche il nostro ‘quarto’; sicchè possiamo affermare che la parte fiscale del nostro intervento, che pure va adottata, anche come segnale di responsabilità collettiva, non rappresenterà la parte preponderante del nostro intervento complessivo”.
 
Baretta, quindi, in consiglio, andrà per quanto più addolcire. Anche perchè bisogna far presto: il 15 febbraio non è troppo lontano e “ogni euro in più che riusciamo ad aggiungere al quarto che ci tocca previsto dalla legge di bilancio, andrà ad alleggerire il disavanzo e ad aumentare la disponibilità per le politiche destinate al miglioramento della qualità di vita dei cittadini”.