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Una cartella esattoriale con richiesta perentoria di 18.600,89 euro. È quanto pretende l’Agenzia delle Entrate da una famiglia che ha perso il giovane figlio, Nicola Sarpa, ucciso a 24 anni da un proiettile durante i festeggiamenti di Capodanno avvenuti la notte del primo gennaio 2009 ai Quartieri Spagnoli a Napoli. La “colpa” di questa famiglia, difesa dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, è di essersi costituita parte civile nel processo contro l’autrice dell’omicidio, Emanuela Tarracciano, 23 anni all’epoca dei fatti e figlia di un boss della camorra, condannata alla pena detentiva di 8 anni ed al risarcimento ma di fatto nullatenente.

“Per la giustizia italiana – precisa Pisani – a pagare spese e tasse processuali deve essere questa sfortunata famiglia della vittima innocente uccisa dalla criminalità”. Pisani spera in un intervento del presidente della repubblica e in una revisione della normativa anche fiscale “che non sia sempre un ostacolo e una beffa per le vittime”.

L’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noi Consumatori, assiste le vittime nel contenzioso con il fisco, chiedendo “realmente giustizia e la cancellazione di pagamenti folli che hanno il sapore di una beffa”. “Il ragazzo – ricorda Pisani – fu ucciso da un colpo di pistola, la mamma e la sorella chiesero giustizia e dopo anni di causa arriva la condanna in sede penale e civile dell’autore della responsabile dell’omicidio, una donna della famiglia Terraciano ai Quartieri Spagnoli, ma ora l’Agenzia delle Entrate addebita e imputa ai familiari della vittima innocente euro 18.819,25 per spese/tasse della causa vinta risultando l’assassina nullatenente”.

“La cifra imposta senza pietà dallo Stato alle vittime – denuncia Pisani – ammonta a 18.819,25 euro. L’assassina, condannata in via definitiva dalla Cassazione ad 8 anni di reclusione ed anche a risarcire i danni, risulta nullatenente e non pagherà, ma ai familiari della vittima oltre al danno irreparabile della morte del figlio anche la beffa di dover pagare spese e tasse di registrazione con il pericolo di perdere ogni altro bene a seguito espropriazioni esattoriali. La notifica è stata recapitata ai malcapitati e poveri familiari della vittima innocente, che per dieci anni si sono difesi con grandi sacrifici e dignità grazie al gratuito patrocinio dello Stato, per il recupero delle tasse e sanzioni delle cause intentate per la punizione dell’assassino della giovane vittima innocente”.

“La Terracciano è stata condannata in via definitiva. L’Agenzia delle Entrate, denuncia l’avvocato Angelo Pisani che lancia un appello al presidente della Repubblica e al governo per impedire una reale, crudele ingiustizia e persecuzione, ha intimato oggi ai familiari della vittima di rimborsare le spese di tasse e sanzioni della causa perché la condannata risulta nullatenente: non ha risarcito i danni e nemmeno le spese legali, che ora lo Stato, che non ha saputo garantire sicurezza e la vita del giovane sparato a morte mentre era sul balcone, pretende anche i soldi dalla mamma e fratelli della vittima”. “L’Agenzia delle Entrate – conclude Pisani – annulli in autotutela una crudele condanna beffa in danno di chi già ha sofferto e non avrà alcun risarcimento”.