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Napoli – Cita Pino Daniele. Anzi Pinuccio, come lo chiama nel suo video-messaggio. Seduto alla sua scrivania al terzo piano di Palazzo San Giacomo, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si rivolge ai bambini e ai ragazzi.  Dopo il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca che invitava i ragazzi a riflettere sul valore della dimensione del silenzio, consigliando alcune letture come il Vangelo e Primo Levi, è la volta del primo cittadino di Napoli. De Magistris chiede ai giovanissimi di non smettere – in questi giorni costretti a restare a casa per l’emergenza Coronavirus – di ascoltare la musica, di leggere, di dedicarsi alla cultura. E lo fa com’è nel suo stile con le parole della Napoli città dell’amore, mescolando dialetto e musicalità. Se De Luca sceglie di citare Papa Giovanni Paolo II, all’alba della terza  settimana di quarantena De Magistris si rivolge a quelli che chiama “i figli di Napoli” recitando qualche frase della canzone di Pino Daniele, ‘Napule è’. “Napule  è a voce de’ criature che saglie chianu chianu: quanto ci manca la vostra allegria per le strade, le vostre corse nei vicoli, le scugnizzerie” dice poetico De Magistris. E come dargli torto. Immagina quanto è dura, soprattutto per i ragazzi, non uscire di casa, non vedere gli amici, i fidanzatini. “Fare quella vita normale che tanto ci manca, soprattutto gli abbracci, core a core, faccia a faccia”. Ma in casa si può riflettere, ricorda il primo cittadino, si può capire come vivere meglio dopo. Esortandoli a non abbandonare la cultura e il sapere. “A me mancate tantissimo, la vostra gioia, i consigli, le critiche sempre per me determinanti” dichiara il sindaco della città d’ Europa con il maggior numero di bambini. La speranza però non si spegne. Ce la faremo. E finita l’emergenza anche Napoli che ora lotta per la prima volta in silenzio tornerà ad essere quella festa di voci di bambini e di rumori. “Napoli farà esplodere attraverso di voi quell’energia che abbiamo dentro, che ci manca poter ascoltare e sentire come una musica armonica” dice De Magistris più sentimentale che mai. Una musica che tornerà a suonare, come diceva Pino e come ripete il sindaco: “int’ e viche miezo all’ate”.