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Gragnano (Na) –  È possibile racchiudere in una sola frase dieci mesi di passione, lavoro e sacrifici? Forse stavolta lo è perché effettivamente la salvezza del Gragnano assomiglia ad un sogno estivo trasformatosi in una splendida e concreta realtà.

Il sogno di un gruppo di imprenditori che con caparbietà è riuscito a mantenere in vita il calcio nella “Città della Pasta” e di uno staff tecnico che da subito ha deciso di abbracciare l’utopia perché esso stesso, da sempre, si nutre di sogni e lucida follia. Ed è solo nelle grandi imprese che si può assaporare la vera soddisfazione.

Con la vittoria di domenica al “Liguori” di Torre del Greco i gialloblù hanno suggellato la terza salvezza consecutiva in Serie D, un risultato storico per una società risorta dalle sue ceneri solo qualche anno fa.

Ogni salvezza è unica e speciale, ha le sue particolarità e caratteristiche.

La prima fu la salvezza dell’orgoglio. L’orgoglio di un nucleo forte di uomini e giocatori veri, reduce dalla straordinaria impresa della vittoria del campionato di Eccellenza, che rinforzato con alcune pedine di qualità riuscì a conquistare la permanenza in categoria portando il suo spirito e la sua leggerezza su ogni campo.

La seconda fu la salvezza delle laceranti contraddizioni. La promessa di un futuro splendente che si trasformò improvvisamente nell’incubo di un titolo trasferito. Il ratto non ci fu, in compenso rimase come mancia un cratere di oneri da saldare.

Questa invece è stata la salvezza dell’umiltà e del coraggio. L’umiltà di un gruppo consapevole di dover lavorare sodo quotidianamente per superare i propri limiti ed abbattere la paura di non essere all’altezza. Un compito arduo ma non impossibile. D’altronde è stato Michael Jordan, uno degli sportivi più celebri di sempre, a sottolineare in un suo storico discorso che “le illusioni, come le paure, sono spesso solo un’illusione”. Umiltà si ma anche coraggio. Il coraggio dell’essere propositivi, di giocare “a pallone” su qualsiasi palcoscenico, contro qualsivoglia avversario. Un coraggio che si è trasformato in punti, tanti e pesanti. Venticinque lontano dal “San Michele” fissano un nuovo record per il Gragnano e globalmente rappresentano il quinto ruolino di marcia esterno al pari di una compagine blasonata come il Taranto.

Questa salvezza è l’ultima arrivata nella famiglia gialloblù. Come se alle porte del “San Michele” penzolasse un enorme fiocco rosa. Occorre cullarla, coccolarla e celebrarla come merita.

Per il futuro tutti abbiamo solo e soltanto un dovere, ovvero non dimenticare mai i volti di coloro che hanno costruito quest’impresa passo dopo passo, mattone su mattone.

Ufficio Stampa ASD Città di Gragnano – Gennaro De Stefano