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Napoli – Furti, rapine di Rolex, intrusioni in casa. La criminalità napoletana non ha mai risparmiato nessuno in città e tra le vittime ci sono stati anche i calciatori del Napoli. Ma le aggressioni sono sempre state viste e interpretate sotto molteplici aspetti, legati soprattutto al mondo estremo del tifo organizzato, alle cointeressenze con la camorra, ai ricatti.

Ne parlano da sempre i pentiti di camorra ma c’è da dire che al di là di supposizioni le indagini, per ora, non hanno mai dimostrato che le azioni contro i calciatori avessero scopi intimidatori. Uno degli ultimi ad essere stato aggredito fu l’attaccante Arek Milik il quale il 4 ottobre del 2018 fu rapinato del Rolex di 7 mila euro. Pochi mesi prima, nello stesso posto, nel quartiere Chiaia fu rapinato il capitano Lorenzo Insigne, affiancato con l’auto e aggredito per l’orologio. Come Lorenzo, nessuno sembra essere risparmiato dalla mano lunga della criminalità: negli anni precedenti era toccato anche ad uno dei simboli azzurri, Marek Hamsik, che si è visto portar via tre orologi in tre diverse occasioni tra il 2007 e il 2013. In via Petrarca nell’aprile del 2011 Ezequiel Lavezzi fu tolto il Rolex e la compagna Yanina pubblicò un post che fece molto discutere. “E poi dicono che in Argentina non c’è sicurezza. Mi hanno rubato l’orologio a mano armata”, commentò la modella, chiosando poi con un “Napoli ciudad de mierda”. Edinson Cavani fu vittima di un furto clamoroso nella sua villa di Lucrino (Napoli) dove furono asportati preziosi per centinaia di migliaia di euro. Case svaligiate durante la permanenza azzurra anche per i due argentini Navarro e Fernandez, Marcelo Zalayeta, fu addirittura narcotizzato nella lussuosa villa sul lago D’Averno che occupava durante l’esperienza napoletana nel 2009. Altri episodi contro le mogli di diversi calciatori come Hamsik, Ignoffo, Fideleff. Zuniga e Behrami anche loro furono aggrediti in strada e rapinati dei Rolex.