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Si è tenuta oggi a Capri la seconda giornata di lavori del Convegno su lavoro, digitalizzazione e giustizia, un appuntamento che ha visto la partecipazione da remoto del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, oltre a quella di magistrati, avvocati, notai, studiosi e rappresentanti delle istituzioni per discutere delle trasformazioni in atto nel mondo della giustizia e del lavoro nell’era digitale.

“Il Distretto della Corte d’Appello di Napoli – ha affermato la Presidente Covelli è stato e continua ad essere luogo di sperimentazione costante sul tema della digitalizzazione, su cui si misura l’efficienza, la trasparenza e la credibilità della giustizia. In esso operano magistrati molto esperti come RID, Magrif, coordinatori degli Uffici Innovazione che fanno anche parte di tavoli ministeriali. È innanzitutto fondamentale, con le necessarie risorse,
completare e mettere a sistema la digitalizzazione presso tutti gli Uffici – in particolare, presso i Tribunali minorili e di Sorveglianza, che oggi soffrono ancora di gravi carenze – nonché in tutte le fasi del processo”.

“La giurisdizione – ha proseguito Maria Rosaria Covelliè di fronte a una trasformazione epocale. Non è la prima volta che incontra una innovazione tecnologica, ma l’irruzione dell’intelligenza artificiale è un’autentica rivoluzione: essa tocca il cuore stesso della valutazione giudiziaria e il rapporto fra cittadino e istituzione. Il decisore deve rimanere umano e bisognerà anche studiare sistemi di controllo perché ciò avvenga, in attuazione dei principi affermati dall’UNESCO, dall’Europa, con l’AI Act, e, di recente, dalla nostra legge 132/2025, che ha offerto un importante e cruciale quadro normativo. L’Italia è stata la prima Nazione europea a legiferare in materia”.

“La stella Polare – ha aggiunto – è l’articolo 111 della Costituzione sul giusto processo, anche alla luce della rivoluzione tecnologica. È una sfida etica e istituzionale: utilizzare gli algoritmi senza delegare la decisione e la connessa responsabilità”.

“La tecnologia deve essere strumento di rafforzamento della democrazia e delle garanzie costituzionali”. Ha poi rimarcato che “le istituzioni giudiziarie sono chiamate ad assicurare che nessun cittadino resti escluso dall’accesso alla giustizia per motivi tecnologici. Anzi, la digitalizzazione dovrà ampliare le possibilità di accesso”.

“Solo attraverso la formazione – ha concluso Maria Rosaria Covellila rivoluzione tecnologica potrà essere compresa e governata, così come ne è elemento fondante il dialogo e il confronto: con l’avvocatura, con gli ordini professionali, con il mondo accademico”.

Nel Distretto di Napoli, la Corte d’Appello insieme con la Procura Generale hanno istituito un tavolo permanente con tutti gli uffici del Distretto – Tribunali e Procure della Repubblica – e con i Consigli degli Ordini degli Avvocati “per analizzare criticità, condividere buone prassi e individuare soluzioni comuni, a testimonianza di un impegno concreto verso un sistema giudiziario sempre più efficiente, trasparente e vicino ai cittadini”.