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Magari non vale 70 punti come aveva ricordato Allegri, ma la vittoria del Milan sul Napoli ha un peso specifico enorme. I rossoneri si impongono soffrendo per quasi tutta la ripresa, costretti in inferiorità numerica per il rosso ad Estupinan. Ma stringono i denti, trascinati da uno stadio che da tempo non era così caldo, e riescono a confermare il vantaggio conquistato nel primo tempo grazie ai gol di Saelemakers e Pulisic. Allegri aveva detto che il Milan doveva ribaltare i numeri e ci riesce. Vince con merito contro la favorita per lo scudetto e si candida quindi per la lotta al primo posto raggiungendo il Napoli in testa alla classifica (con la Roma). Allegri si impone su Conte dopo sedici anni. E i rossoneri escono definitivamente dall’angolo buio dove erano finiti lo scorso anno. Brusca frenata per il Napoli che non riesce a dimostrarsi cinico e famelico. Conte avrebbe dovuto intuire prima le difficoltà dei suoi e tentare qualche cambio per cambiare l’inerzia. Domenica ci sarà il Genoa con cui doversi rifare, mentre il Milan ha un altro importante test: la Juve.
Personalità, solidità e tanta qualità: nel primo tempo il Milan mostra tutti i passi avanti fatti nelle ultime settimane. L’approccio (uno dei principali problemi della passata stagione) è perfetto, non a caso dopo soli 3′ Saelemaekers sblocca già la partita su assist del solito Pulisic. In fase di disimpegno non si butta mai via il pallone, tanto che il Milan si ritrova anche a palleggiare in area di rigore. Una situazione che solo pochi mesi fa avrebbe fatto venire più di un patema ai tifosi rossoneri. Impressionante qualità a centrocampo con Modric e Rabiot. Attento Maignan sul doppio intervento all’11’ sul colpo di testa di Gutierrez, poi sulla conclusione di McTominay. Il Napoli dopo un avvio choc, reagisce, prende le misure, tiene palla e prova a inserirsi nelle maglie strette delle file rossonere ma manca l’intuzione, il guizzo del singolo. Sicuramente la squadra di Conte non ha un giocatore in stato di grazia totale come Pulisic che non solo confeziona l’ennesimo assist dopo appena tre minuti, ma manda in porta con una verticalizzazione perfetta Fofana che spreca tirando alto e poi firma (ancora) il tabellino con il raddoppio al 31′. Affondo (il secondo della partita) di Pavlovic, palla in mezzo e Fofana appoggia per Pulisic che questa volta si prende la piena ribalta. San Siro è una bolgia, anche grazie alla Curva Sud che è tornata a tifare proprio contro il Napoli. I tifosi sono finalmente soddisfatti dopo una annata di delusioni, anzi si respira anche quel clima da grandi storie.
    Ad inizio ripresa, però, l’episodio che cambia tutto: su cross di Politano, Maignan respinge il tentativo del Napoli, poi Estupinan trattiene Di Lorenzo. L’arbitro assegna il calcio di rigore, ma il Var richiama Chiffi a rivedere le immagini per una possibile espulsione per ‘evidente opportunità da gol’, così il direttore di gara dopo aver rivisto, estrae il rosso. Estupinan lascia il Milan in dieci per un’intera frazione di gioco e salterà la Juventus settimana prossima. Allegri corre ai ripari e si ritrova a dover fare a meno di Pulisic per inserire Bartesaghi. E per più di mezz’ora è un assedio del Napoli. Al 24′ Allegri butta nella mischia Leao. Risponde Conte con un triplice cambio: dentro Elmas, Neres e Lucca, fuori De Bruyne, McTominay e Hojlund. Nei minuti finali la tensione aumenta, gli animi si scaldano. Entrambe le squadre si lamentano di alcune decisioni arbitrali. Il Milan si chiude e stringe i denti. Il Napoli cerca un varco ma non lo trova. I rossoneri sono stremati, Gabbia ha i crampi ma i cambi sono finiti. Modric corre su ogni pallone come avesse vent’anni. Allo scadere tentativo di Neres parato da Maignan. Poi il triplice fischio e San Siro è in deliro.