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Hanno entrambi 17 anni, girano in un’auto bianca e spacciano. Siamo a Caivano e le nuove leve agiscono nascondendo la droga nelle campagne vicine per poi andare a prendere ciò che serve per lo spaccio. Arriva la richiesta sullo smartphone e la dose arriva in pochi minuti, giusto il tempo di andare a prenderla. Sembra uno spot pubblicitario ma in realtà è lo stratagemma usato ormai un po’ ovunque da chi, una volta fermato dalle forze dell’ordine, potrà dire che quella sostanza stupefacente era per uso personale.
I carabinieri della stazione di Caivano hanno adocchiato quell’utilitaria bianca con a bordo i due esili ragazzini ma ancora non sanno quale sia il punto di “ritiro“. Fondamentali per le indagini i nuovi sistemi di ultima generazione di video sorveglianza del “progetto Caivano”. Grazie alle telecamere i carabinieri riescono così a ricostruire il percorso dei due e via Garigliano é la zona da setacciare. I militari organizzano un servizio ad hoc e attendono nei pressi di quel fondo agricolo l’arrivo dei due che non tardano ad arrivare. I ragazzi scendono dall’auto e entrano nel vicolo, i carabinieri osservano. I minorenni scavano tra i detriti e sotto quel materiale di risulta. Prendono due buste. I militari bloccano i ragazzi e trovano nelle confezioni appena raccolte una quarantina di dosi tra cocaina e crack. Nelle tasche di uno dei due 30 euro in contanti. I pusher in erba – uno é incensurato mentre l’altro è già noto alle forze dell’ordine – vengono arrestati e trasferiti nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.
 

Uno dei due 17enni arrestati, indagato per gli stupri di Caivano

Il nominativo di uno dei due pusher 17enni, arrestati dai carabinieri a Caivano, in provincia di Napoli, compare negli atti delle indagini sugli stupri ai danni delle due bambine avvenuti tra giugno e luglio 2023. Il giovane – secondo quanto emerse all’epoca dalle indagini dei militari dell’arma – venne tra l’altro indicato tra i componenti del gruppo che riprendevano le violenze degli amici con i loro cellulari.  Furono proprio le vittime a fare il suo nome ma la posizione del 17enne andò via via attenuandosi e nei suoi confronti non venne emessa alcuna misura cautelare.