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Ercolano (Na) – L’ambiente e la tenuta della democrazia, due sfide che minacciano il futuro dell’uomo. Entrambe da affrontare ‘insieme’ e ‘non con lo sguardo rivolto all’io’. Ne ha parlato il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, ai fedeli riuniti nella Basilica di Pugliano nella messa mattutina che chiude la novena dell’Assunta, patrona della città degli Scavi. Dopo aver ricordato Massimiliano Kolbe, il francescano polacco che il 14 agosto del 1941 offrì la propria vita per salvare un altro prigioniero nei campi di sterminio ad Auschwitz, Di Donna si è rivolto ai fedeli, ai rappresentanti dell’amministrazione comunale con il sindaco Ciro Buonajuto, focalizzando l’attenzione sulla necessità di preservare l’ambiente da disastri e incendi. 

”Che cosa ne stiamo facendo di questa benedetta, cara madre terra? Ci sono molti scienziati che dicono che siamo molto vicini al punto di non ritorno. Ci stiamo distruggendo con le nostre mani. E questo per interesse. Non ci sono i piromani che appiccano il fuoco, ma ci sono i criminali che appiccano il fuoco mossi da interessi” ha detto Di Donna che subito dopo ha lanciato un messaggio di speranza e un invito a lavorare uniti ”Non tutto è perduto. L’uomo è capace di autodistruggersi, ma anche di risorgere. Abbiamo tra le mani uno strumento formidabile che Papa Francesco ci ha donato ed è l’enciclica Laudato Si’ che dovremmo conoscere di più e soprattutto applicare. Questa sfida si vince insieme: o ci prendiamo per mano come fratelli oppure andremo a finire tutti nella stessa fossa”. Altra sfida, la tenuta della democrazia. ”Stiamo assistendo da diversi anni non ad un potere del popolo ma a un potere di pochi, ovvero una oligocrazia nel mondo della finanza internazionale, nei governi” ha spiegato ”Ancora molto forti le disuguaglianze sociali ma sopratutto c’è una economia che uccide”.

Un riferimento lo ha fatto subito al mondo del lavoro ”Di recente il Papa ha parlato dell’importanza del lavoro, senza di esso non c’è dignità. Lavoro a nero e precario uccidono. Prevale oggi sempre più l’io, l’idolatria e l’enfasi sui cosiddetti diritti individuali. Certo, è giusto difendere e promuovere i diritti dell’individuo ma prima dell’io viene il noi! Quando mettiamo l’accento sull’io e lo enfatizziamo non andiamo da nessuna parte”. Una democrazia da preservare anche nel piccolo, nelle città. ”Il dialogo tra amministrazione e cittadini non sia relegato solo a video o post su facebook ma occorre che sia diretto, occorre lavorare in una piazza dove è possibile ascoltare e confrontarsi. Certi problemi come il lavoro, le scuole, la convivenza civile di un paese devono essere affrontati insieme. Continuo e costante deve essere il dialogo altrimenti la democrazia è minacciata dal potere dei pochi che decidono il destino di intere comunità”.

Ercolano celebra la Festa dell’Assunta ma anche la ricorrenza del riscatto dalla servitù baronale avvenuto nel 1699. ”Cara Ercolano, città bella e amara, alzati! Non volare basso, guarda in alto, affronta le sfide che stanno davanti con lo sguardo della fede” ha chiuso Di Donna nell’omelia.