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Sull’inchiesta Consip, l’indagine partita da Napoli, approdata in parte a Roma e che ha scosso non solo la politica ma anche la magistratura, si torna nuovamente sulla via della “pace”. Almeno così sembra da quanto trapela dall’incontro nella Capitale tra il procuratore della repubblica di Roma Giuseppe Pignatone e il procuratore della repubblica facente funzioni di Napoli Nunzio Fragliasso, che erano affiancanti dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Filippo Beatrice e ai sostituti procuratori dei rispettivi uffici, Mario Palazzi, Henry John Woodcock e Celeste Carrano, titolari dei procedimenti contro Alfredo Romeo e altri.

Un incontro che doveva essere “chiarificatore” dopo le tensioni che si sono vissute nei giorni scorsi. In un comunicato diffuso al termine dell’incontro, durato circa due ore e mezza, si legge: “La riunione si è svolta in un clima di sereno e proficuo confronto, è emersa, piena sintonia tra i due uffici”. E poi: “È stata confermata la collaborazione su tutte le future iniziative investigative nell’ambito delle rispettive competenze”. Il procuratore Fragliasso al termine della riunione ha ribadito: “Non ci sono mai stati problemi, con Pignatone c’è sempre stata massima collaborazione”. Ma allora cosa sta accadendo? Qualcosa la si comprenderà mercoledì mattina quando a Napoli si incontreranno invece tutti gli aggiunti di Napoli. Si tratta di un vero e proprio vertice tra il procuratore facente funzioni di Napoli, Nunzio Fragliasso e gli otto procuratori aggiunti che coordinato le varie sezioni dell’ufficio di Procura per discutere delle vicende nate dall’inchiesta Consip che per ora ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di una decina di persone e l’arresto dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, accusato di aver pagato una tangente ad un dirigente Consip, reo confesso, per ottenere informazioni su un appalto.

Una riunione che si terrà mercoledì prossimo e che avrà come oggetto principale le polemiche legate alla conduzione della inchiesta che si è “scaldata” dopo le presunte irregolarità e falsi che sono state attribuite al capitano del Noe dei carabinieri Gianpaolo Scafarto, e per l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di Henry John Woodcock, uno dei sostituti che ha svolto la prima parte dell’indagine. Oltre al caso Consip, sul tavolo ci sarà anche una riorganizzazione del lavoro, con una analisi dei sistemi per l’assegnazione dei fascicoli di indagine.