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I tre operai morti oggi a Napoli si trovavano su un montacarichi con cestello della ditta per cui lavoravano ed erano impegnati nel rifacimento del tetto di uno stabile di sei piani, al quartiere Vomero. Il montacarichi si è quindi ribaltato, secondi i primi accertamenti per un cedimento strutturale e i tre sono precipitati nel vuoto da circa venti metri di altezza.
La morte dei tre operai è stata accertata dal personale del 118, giunto sul posto insieme alla Polizia di Stato e ai primi soccorritori.

Secondo una prima ipotesi la tragedia sarebbe riconducibile, in particolare, al cedimento della parte alta di una delle due colonne a cui è agganciato il pianale su cui si trovavano i tre operai che sono poi precipitati. Da circa un’ora è in corso un primo sopralluogo della Procura di Napoli: al Vomero si sono recati il procuratore aggiunto Antonio Ricci e il sostituto Stella Castaldo, coadiuvati dalla polizia di stato e dai vigili del fuoco sul luogo. Le indagini si indirizzeranno in primo luogo sulle cause del cedimento di quel componente ritenuto, al momento, alla base dell’incidente.

Forse non ha retto al peso eccessivo – costituito dai tre operai e da un rotolo di bitume – la parte alta della colonna a cui era agganciato il cestello che, dopo il cedimento di alcuni componenti, si è ribaltato facendo precipitare nel vuoto i lavoratori. Si sta concentrando anche su questo aspetto l’attenzione della Procura di Napoli che oggi, con il procuratore aggiunto Antonio Ricci e con il sostituto Stella Castaldo, hanno eseguito un sopralluogo sul luogo della tragedia, costata la vita a tre lavoratori.
Gli inquirenti analizzeranno i dati tecnici del cestello e dell’intera struttura a cui era collegato, per verificare se, effettivamente, era in grado di sopportare quel carico.
I magistrati della sesta sezione “Lavoro e Colpe professionali” hanno chiesto la documentazione e attendono di avere un quadro più completo prima di effettuare eventuali iscrizioni nel registro degli indagati e ipotizzare reati da contestare.