Nella vicenda giudiziaria della Juve Stabia, il Tribunale di Napoli getta ombre pure sul Comune di Castellammare. Il contesto sono le ipotizzate infiltrazioni malavitose anche nella tifoseria delle Vespe. E nel decreto che dispone l’amministrazione giudiziaria per il club di calcio, si fa riferimento ad una data. La sera del 29 maggio 2025, sono previsti i festeggiamenti per la squadra. La Juve Stabia ha infatti disputato un’ottima stagione di Serie B, arrendendosi solo alla Cremonese nelle semifinali play-off. L’amministrazione comunale decide comunque di celebrare l’annata. Un episodio colpirà tuttavia a posteriori i magistrati antimafia. Al momento di premiare i calciatori più meritevoli, sul palco salgono Giovanni Imparato, Raffaele Di Somma e Michele Lucarelli. Sono rappresentanti dei tre gruppi ultras, ma gli investigatori li ritengono anche esponenti della criminalità locale.
I tre consegnano una targa ad un giocatore. Annota la Procura che il terzetto resta poi sul palco a festeggiare, comparendo pure nelle foto ufficiali. Secondo i giudici della sezione misure di prevenzione, quanto accade è preoccupante. I tre capi tifosi si proporrebbero come rappresentanti di tutta la tifoseria cittadina. Dai filmati emergerebbe un comportamento vissuto né con timore né con fastidio dai rappresentanti della società, e perfino da quelli delle istituzioni. In poche parole: come se quelle scene fossero normali. La storia, peraltro, verrà fuori dopo un articolo di denuncia su ‘La Verità’. I giudici evidenziano la condotta del sindaco Luigi Vicinanza, perché avrebbe preso le distanze solo a seguito dell’articolo. Secondo il tribunale, l’esito delle indagini avrebbe confermato quanto suggerivano le immagini. E cioè una tolleranza – se non addirittura una condivisione – dell’iniziativa dei tre capi ultrà, da parte tanto della società quanto del Comune. In merito, la Polizia di Stato ha ascoltato il presentatore dell’evento. A verbale, il conduttore ha dichiarato di aver inserito l’intervento premiale in scaletta su sollecito del portavoce del sindaco. Aggiungendo che, avendo approfondito la questione a seguito del clamore mediatico, aveva saputo che la richiesta ‘a monte’ sarebbe stata avanzata da un esponente della Juve Stabia.
IL SINDACO: “NOI E LA CITTÀ VITTIME DELL’INQUINAMENTO DI CAMORRA”
Sul caso, si registra una nota del sindaco di centrosinistra Vicinanza. “La città e l’Amministrazione sono vittime di questo inquinamento camorristico – afferma il primo cittadino-. Dispiace per l’aspetto sportivo e perché questa circostanza complica il campionato che la squadra stabiese sta portando avanti in serie B. Noi da sempre tifiamo per la legalità. Ben vengano tutte le inchieste della Magistratura che servono per sconfiggere e contrastare la camorra e il clan D’Alessandro che da oltre mezzo secolo avvelena la vita pubblica di Castellammare di Stabia. Come Amministrazione continuiamo la nostra azione quotidiana di contrasto ad ogni forma di illegalità. Lo facciamo sottraendo spazio al degrado, intervenendo nelle scuole, organizzando eventi culturali, completando opere pubbliche, sgombrando immobili occupati abusivamente“.
Vicinanza cita le iniziativa del Comune per la legalità. L’ultima stamane, con l’inaugurazione di un infopoint sociale all’interno di un bene confiscato. “Nelle scorse settimane – spiega – abbiamo restituito alla città una scuola a Postiglione e per fine anno avremo a disposizione anche la nuova scuola a Scanzano. Due settimane fa al San Marco nell’area della parrocchia abbiamo consegnato alla comunità un campo polivalente, prossimamente ne restituiremo un altro a Traversa Mercantili e stiamo completando anche i lavori all’interno dell’ex discoteca della camorra, altro bene confiscato, che sarà destinato ad usi sociali. Senza dimenticare altri due alloggi a Scanzano, anche questi appartenuti al clan D’Alessandro, che avranno una finalità sociale”. Rispetto all’evento del 29 maggio, Vicinanza ribadisce “quello che dichiarai all’indomani di quei festeggiamenti”. Vale a dire: “All’epoca chiesi alle autorità competenti – presenti in forze per garantire l’ordine pubblico – di approfondire l’accaduto affinché venisse fatta piena chiarezza e venissero accertati eventuali legami criminali tra frange della tifoseria ultras e organizzazioni camorristiche”.