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Paura per il portiere del Napoli Ospina che dopo essersi infortunato alla testa in uno scontro di gioco a inizio gara, al 41′ si è accasciato ed è stato trasportato fuori dal campo in barella. Il giocatore è stato portato al vicino ospedale “San Paolo”, dove è stato sottoposto ad alcuni accertamenti di routine. Tutto si è concluso con un grande spavento, ma il modus operandi con cui si è “trattato” il caso Ospina ieri, non è del tutto conforme alle regole, tanto che è scattata un’inchiesta della Asl Napoli 1: in discussione le modalità del soccorso e le decisioni assunte dai responsabili del servizio di emergenza sanitaria all’interno dello stadio, appaltato dal Calcio Napoli a un’azienda privata e la routine operativa prevede che tutto quello che avviene all’interno del recinto dell’arena sia di competenza e responsabilità dei titolari del servizio.

Per tutto ciò che invece investe il trasporto in strutture sanitarie esterne è fatto obbligo consultare la centrale operativa del 118, cosa che nel caso specifico non è stata fatta. Ospina è stato trasportato all’ospedale San Paolo senza alcun consulto con il 118. La decisione è stata pertanto contestata formalmente dalla Asl in quanto non conforme alle procedure di sicurezza previste. Ospina in ospedale, commesso un errore dai responsabili dell’ASL di Napoli: la struttura più adatta per il problema del portiere era il Cardarelli.