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“La zona orientale di Napoli, per anni, è sparita completamente dall’agenda della politica. Una fetta di città è stata dimenticata dalle amministrazioni che si sono alternate al governo cittadino e regionale ma Napoli Est è un’area da bonificare e riportare alla vita quanto prima, cosa che il Movimento 5 Stelle sta facendo a tutti i livelli istituzionali”. Questo il tema discusso oggi nella sala Nugnes del comune di Napoli, dall’eurodeputato e portavoce Piernicola Pedicini dai senatori Franco Ortolani e Vincenzo Presutto e dal consigliere al comunale Matteo Brambilla, tutti del movimento 5 stelle.

Per la prima volta in vent’anni, il governo centrale ha avviato degli interventi per individuare i responsabili e per invertire la rotta di una gestione annosa e fallimentare.

L’avversario è molto forte e purtroppo lo abbiamo in casa” con questa dichiarazione l’eurodeputato e portavoce M5S Piernicola Pedicini ha sintetizzato la causa di anni di interventi falliti per la bonifica di Napoli Est. “Il Movimento 5 Stelle si è attivato per fare luce su quanto è avvenuto e per ricreare le condizioni affinché l’intera area venga bonificata. Un territorio che presenta diversi livelli di pericolosità per la salute umana. La contaminazione delle falde acquifere e la permanenza di odori acri nell’aria, cui si aggiungono il rischio dato dalla presenza di una rete di tubazioni per il trasporto di idrocarburi che passa nelle immediate vicinanze delle abitazioni” ha detto Pedicini. 

I pericoli per la salute umana non sono confinati però alla sola area di Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio e Gianturco, ma si estendono all’intera città, ha rilevato Ortolani, che ha spiegato come l’azione del vento porti a diffondere gli elementi inquinanti a tutta la città”. La conferenza è stata l’occasione per mettere fine a quella congiura del silenzio – ha rilevato Presutto – che l’informazione ha riservato a un’area segnata dal più alto livello di mortalità per patologie tumorali, in Italia.” Un genocidio di cui sono corresponsabili anche le autorità portuali che non si sono occupate né della delocalizzazione delle sostanze tossiche né dell’allontanamento delle compagnie petrolifere. “L’hanno definita un’azione oziosa – ha ricordato Presutto – una definizione che è un atto immorale, perché si trascura il diritto alla vita e alla sopravvivenza”. 

Le condizioni di Napoli Est sono state portate all’attenzione della Commissione europea dal portavoce Pedicini e con ben 11 interrogazioni, i parlamentari del m5s hanno allertato il governo su una situazione che è ormai paradossale. A breve – ha anticipato Presutto – ci saranno ulteriori novità. Dopo l’interessamento del ministero delle Infrastrutture che ha inviato degli ispettori presso gli uffici delle autorità portuali, e quello dell’Anac sui lavori, si attendono nuovi sviluppi grazie all’operato del governo centrale.