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Napoli – La 29enne Tina Donnarumma, medico odontoiatra, già consigliere comunale a Castellammare di Stabia, è candidata alle prossime regionali con la Lega, di cui è responsabile Enti Locali per la provincia di Napoli. L’abbiamo intervistata per capire le ragioni della sua candidatura e quali sono i punti principali del suo programma.

Consigliera, nonostante la giovane età lei ha già una buona esperienza in politica. Come nasce questa passione?
Mi occupo di politica e sociale sin dai tempi dell’università, da quando ho iniziato a partecipare attivamente alle associazioni di volontariato e ad alcuni gruppi parrocchiali, fino alla fondazione nel 2012 insieme a mio padre Pio, di Progetto Stabia, associazione socio-culturale poi divenuta lista civica con la quale abbiamo concorso nelle elezioni amministrative del 2013 con Pio Donnarumma Sindaco, del 2016 e poi del 2018. In questi anni ho seguito attentamente il percorso politico di Matteo Salvini e della Lega, alla quale ho deciso di aderire circa un anno fa. Mi piace l’idea di un partito così attivamente vicino al territorio quasi come fosse un sindacato territoriale, a difesa delle identità, che si batte per i cittadini offrendo soluzioni concrete affinché si risolvano i problemi delle nostre città.

Come mai ha deciso di concorrere per il Consiglio Regionale?
Pur essendo relativamente giovane, ho due mandati da consigliera comunale alle spalle. Vorrei mettere a disposizione dei campani e dei napoletani, il mio entusiasmo e la mia competenza in ambito amministrativo e sanitario, vista laprofessione che esercito. L ’Ente Regione da questo punto di vista può essere un volano di cambiamento importante dato l’ampio spettro di poteri che le sono attribuiti. È arrivato il momento di dare nuova linfa vitale ad una politica regionale che ha da decenni gli stessi volti.

Quali le sue proposte?
Penso innanzi tutto alla sicurezza. Da donna, trovo assurdo che vi siano quartieri di Napoli e della provincia dove si ha letteralmente paura di tornare a casa la sera. C’è bisogno dunque di un potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e di presidi di polizia fissi, ad esempio in zone franche come il quartiere Vasto, totalmente in balia dei clandestini.
In merito all’economia credo che sia giunta l’ora che la Campania arrivi al 100% di spesa dei fondi europei, che creano posti di lavoro e fanno girare l’economia, non come è avvenuto in questi anni con De Luca dove si è arrivati a stento al 30%.
Sul fronte politiche sociali, ho aderito con piacere all’appello del Forum delle Famiglie della Campania, per proporre un Assegno Unico Universale regionale, per ogni figlio a carico minore di tre anni. Ma mi lasci dire la proposta a cui tengo di più…

Quale sarebbe?
La bonifica del Sarno è un problema che ci portiamo da decenni. Deve diventare realtà in breve tempo. De Luca ha annunciato l’ennesimo piano, che finirà in un nulla di fatto. La causa sono le troppe competenze che si sovrappongono lungo l’asse fluviale. Serve una legge quadro di riordino delle competenze, e soprattutto la nomina di un commissario che coordini tutte le fasi della bonifica e che attui un’attività di monitoraggio costante in contrasto agli scarichi abusivi.