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Marco Nonno annuncia la sua candidatura a segretario cittadino di Fratelli d’Italia a Napoli. In questa intervista, racconta ad Anteprima24.it i motivi della sua scelta: “Questa decisione arriva perché sono sempre stato eletto con moltissimi voti: ho fatto tutta la gavetta. Sono stato consigliere di quartiere, consigliere comunale e regionale, sempre con moltissime preferenze per lo stesso partito e dalla stessa parte politica. Nei miei confronti, però, è stata applicata la Legge Severino per un reato connesso all’attività politica, non un reato infamante: ho fatto una protesta per i cittadini e sono oggetto di una condanna – la cui sentenza non è ancora definitiva – per concorso morale in resistenza a pubblico ufficiale. Per questo sono uscito dal Consiglio Regionale; ma voglio ancora lavorare attivamente nel partito e mi sono dato molto da fare con il tesseramento, visto che qui a Napoli il Partito non cresce. Ho fatto un buon tesseramento, circa 1200 tessere”.
 
Ma si è sentito un po’ deluso dal partito che non l’ha difesa in Consiglio regionale? “Bisogna distinguere tra gli uomini del partito locale e quelli del partito romano”.
 
E’ mai stato sospeso dal partito? “Non sono mai stato sospeso. E sono consapevole che la mia presenza a Roma non crea nessun imbarazzo. Sono in campo e ora sto aspettando solo che si definisca la data, che dovrebbe cadere tra dicembre e i primi di gennaio. Conto sulla militanza e con me c’è anche Luigi Rispoli”.
 
Ora il tesseramento è chiuso e si vota per il Congresso. Marco Nonno rivela la sua amarezza rispetto all’atteggiamento mostrato nei suoi confronti da alcuni esponenti del partito napoletano. Alle conseguenze della sospensione dal Consiglio regionale, attribuisce l’incrinarsi del rapporto con l’attuale segretario cittadino Sergio Rastrelli, con cui racconta di aver condiviso momenti importanti da un punto di vista politico e umano e di essere rimasto “deluso” dal suo comportamento.