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La Corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna a otto anni di reclusione inflitta in primo grado al conducente dell’auto che il 5 maggio 2024, in via Leopardi, nel quartiere Fuorigrotta, sotto l’effetto di alcol e droga, investì, ferendola a morte, la 27enne Rita Granata.
L’imputato, alla fine dello scorso novembre, venne condannato al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.
I genitori della vittima dal giorno dell’incidente hanno sempre chiesto – anche oggi – “giustizia per Rita” e che il responsabile “sconti effettivamente la sua pena”.
L’incidente, secondo quanto emerse dalle indagini svolte dalla Polizia Locale di Napoli avvenne alle 4:15. La giovane, residente in zona, venne travolta mentre stava attraversando sulle strisce pedonali, rientrando a casa. Il conducente dell’auto pirata si allontanò senza prestare soccorso, tornando sul luogo dell’incidente solo alcune ore più tardi.
Rita Granata, in condizioni critiche, fu trasportata inizialmente all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta e successivamente trasferita d’urgenza a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, dove morì l’8 maggio, dopo tre giorni di ricovero. 

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