- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Napoli – “È tempo di cambiare il mondo”. Poche parole bastano per spiegare la nuova opera di Jorit, l’artista italo-olandese che riempie da sempre le mura napoletane con lo scopo di sensibilizzare i cittadini e per spronarli alla giustizia.

Iniziato solo pochi giorni fa, Jorit ha terminato il murales dedicato a George Floyd, l’uomo afroamericano ucciso per soffocamento da un poliziotto americano.

Su un tetto di Barra, il volto di Floyd è affiancato da quello di altre quattro fondamentali personalità che si sono distinte nella lotta contro il razzismo: Martin Luther King, Malcolm X, Angela Davis e Lenin.

Il gesto dello street artist è un omaggio alla vittima e allo stesso tempo un segnale di ribellione nei confronti di un atto tanto spregevole quanto agghiacciante, un gesto che si unisce alle proteste americane e non solo, un simbolo della Napoli che si mostra vicina e sensibile all’uomo che ha innescato involontariamente una necessaria rivoluzione per riaffermare con forza la parità dei diritti.