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Castellammare di Stabia (Na) – Mettere insieme sport e cultura. Ci hanno provato e ci sono riusciti a Castellammare di Stabia. L’amichevole tra la formazione Under15 e la squadra femminile del Pomigliano è stata l’occasione per un confronto e per dare un contributo forte alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Le piccole vespe sono state protagoniste di un gesto bello: hanno consegnato una rosa alle colleghe prima della sfida. Un piccolo segnale di una potenza assoluta. L’idea di questa iniziativa è di Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanile della Juve Stabia che, approfittando dell’occasione, ha deciso di mettere in piedi una manifestazione del genere e a beneficiarne fosse la formazione di Domenico Panico, ex allenatore della Berretti delle vespe. Un intreccio, insomma. Il gesto, ovviamente, non è passato sotto silenzio. Le calciatrici del Pomigliano hanno apprezzato.

“Oggi abbiamo giocato un’amichevole contro la Juve Stabia giovanile e ogni giocatore del Pomigliano ha ricevuto una rosa. Che classe che hanno questo club e questi ragazzi! Grazie mille”. Questo il post di Aivi Luik, giocatrice australiana del Pomigliano.

Ovvia soddisfazione anche per Saby Mainolfi che ha affidato la sua dichiarazione a lacasadic.com.

Ci fa onore il pensiero ed il ringraziamento per un “dolce gesto” ricevuto da parte di una calciatrice che nella sua carriera ha vestito maglie di tante squadre nei vari continenti”.

Chiusura, poi, sui valori morali alla base del gesto portato in campo dai giocatori della Juve Stabia, l’essenza vera dell’iniziativa: “La missione di chi lavora nei settori giovanili dovrebbe essere quella di riuscire ad entrare nella testa dei ragazzi, inculcando loro la disciplina, il sacrificio, l’etica e l’autostima in ogni momento della loro vita sportiva. Che siano gli aggettivi determinanti per la formazione dell’atleta futuro, certamente le doti prettamente calcistiche sono determinanti, ma nel mondo professionistico di oggi, non dovrebbe esserci più spazio, per chi oltre a saper calciare, dribblare e segnare, non ha conoscenza culturale del mondo”.