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Napoli – Dopo aver perso il suo zaino con tanto di documenti e chiavi di casa, Kalid lo ha ritrovato grazie ad un gesto pieno di amore e di solidarietà del signor Antonio, dipendente dell’EAV.
 
In quello zaino Kalid aveva tutta la sua vita. Tutti i documenti per il suo soggiorno in Italia erano lì dentro. Inoltre ha dovuto dormire per strada perché le chiavi di casa, risiede a Sarno ma lavoro come bracciante a Pompei, erano con i documenti.
 
Il suo è stato un tentativo disperato. Ha chiesto al signor Antonio, capolinea a Porta Nolana, di poter chiedere l’intervento di tutti. Aveva perso lo zaino su un bus. Il napoletano si è subito mobilitato e alla fine, grazie alla sua grande solidarietà e generosità è riuscito ad aiutare Kalid.
 
Queste le parole di Umberto De Gregorio, presidente dell’EAV, sulla propria pagina facebook: “Domani alle 11 in EAV incontrerò’ Kalid ed Antonio. Per dirgli grazie. Ad entrambi. E per abbracciarli. Una bella storia, di semplice di solidarietà e tanta umanità, che merita di essere raccontata.

Kalid e’ un uomo di 34 anni di nazionalità Marocchina, lavoratore come bracciante a Pompei e residente a Sarno. Nel pomeriggio di ieri si è rivolto al nostro capolinea Antonio a Porta Nolana, piangeva disperato per aver perso la sera prima in un nostro bus uno zaino contenente tutti i documenti che gli permettevano di restare in italia.

 
Aveva dormito tutta la notte per strada avendo perso anche le chiavi di casa, era distrutto.
Antonio si è subito mobilitato con la speranza di poter ritrovare lo zaino. Ha chiamato il deposito da dove era uscito il nostro bus, e gli è stato riferito che lo zaino era stato consegnato da un collega alla stazione dei carabinieri di Cimitile.
 
Antonio ha chiamato la caserma qualificandosi ed ha fornito le generalità del ragazzo per confrontare la veridicità del ritrovamento e poi ha accompagnato Kalid sul treno della circumvesuviana per Baiano per fargli ritirare lo zaino smarrito presso la stazione dei carabinieri di Cimitile. Kalid poi è ritornato da Antonio per ringraziarlo ed abbracciarlo.
Ecco, questa è una storia bella che ci fa sperare in un mondo migliore”.