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Napoli – Dall’ergastolo a trent’anni. Questa la decisione della Corte d’Assise d’Appello per Gaetano Formicola, 24 anni, figlio del boss Antonio del clan di San Giovanni a Teduccio, zona orientale di Napoli al centro della faida di camorra per i controlli dei traffici di droga.

Il giovane rampollo del clan era imputato davanti alla seconda sezione di Corte d’Assise di Napoli, presidente Mirra, mentre il procuratore generale era Cilenti. Formicola è sotto processo per l’omicidio di Vincenzo Ammendola, il 21enne che fu trovato sotterrato in una buca scavata in un terreno dove pascolavano capre, nel febbraio del 2016. Era stato ucciso il 5 dello stesso mese, da quando si erano perse le tracce. I genitori del giovane avevano anche contattato la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?” E fatto fiaccolate per sensibilizzare l’opinione pubblica. Nel quartiere si diceva che tra Ammendola e la mamma del giovane killer ci fosse stata una relazione sentimentale e questo avrebbe scatenato la reazione di Formicola. Con lui era imputato anche Giovanni Tabasco che ha rinunciato all’appello. Il terzo del gruppo era Gaetano Nunziato che dopo il delitto decise di pentirsi ei ricostruendo le fasi drammatiche del delitto. Una volta fatto inginocchiare Ammendola fu colpito da un proiettile all’occhio ma la pistola si inceppò e l’agonia fu lunga. Nella scorsa udienza aveva confessato: “Mia mamma fu tirata in ballo e io ho perso la testa. Ero giovane e sono tutt’ora giovane. Chiedo perdono per quello che ho fatto”.