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Napoli – Una potenza di fuoco spaventosa. Il commando che la scorsa notte è entrato in azione a Secondigliano non aveva il solo scopo di intimidire: il suo obiettivo era quello di terrorizzate il destinatario del messaggio. I killer, stando a quanto emerso dai rilievi eseguiti sul posto, hanno infatti rilevato qualcosa come quattordici colpi di arma da fuoco, tutti conficcatisi contro il portone di ingresso dell’edificio di via Tagliamonte. Ancora tutto da inquadrare il movente del micidiale raid, ma c’è un dettaglio che non è passato inosservato agli occhi degli investigatori: in quell’edificio si trovano gli studi dell’emittente radiofonica di proprietà di un noto cantante neomelodico.

L’artista è stato ascoltato dai militari dell’Arma nella giornata di oggi, ma sul punto si è limitato a spiegare di non aver mai subito alcuna minaccia né tantomeno di aver avuto discussioni con personaggi in odore di criminalità. Insomma, un mezzo giallo. Sta di fatto che la quantità di piombo esplosa dal commando entrato in azione giovedì sera non è assolutamente da prendere sottogamba. Motivo per il quale i carabinieri hanno già provveduto ad acquisire le immagini catturate da alcuni impianti di videosorveglianza privata presenti intorno alla scena del crimine. Da quei frame potrebbe infatti emergere qualche elemento utile per riuscire a risalire agli autori della sparatoria. Alla luce della potenza di fuoco sprigionata, è facile ipotizzare che a sparare siano state almeno due pistole impugnate da altrettanti sicari. A entrare in azione sarebbe stato quindi una “batteria” costituita da almeno quattro soggetti. La zona, vale la pena ricordarlo, è ormai da anni sotto il controllo del temibile clan della Vanella Grassi, che proprio nelle vicine Case Celesti ha uno dei suoi storici fortini, gestito a sua volta dalla famiglia Marino. Chiarito il contesto, resta da capire a chi fossero effettivamente indirizzati quei quattordici proiettili. L’ennesimo giallo di Secondigliano è già entrato nel vivo.