La morte del figlio, appena 26enne, in un incidente stradale qualche giorno fa aveva gettato nel dolore l’intera isola d’Ischia. Ora la sua lettera aperta diffusa attraverso i social ha destato scalpore: Anna Buono, madre di Mariano Feliciello, morto lo scorso 20 luglio mentre era alla guida della sua moto in un sinistro stradale nel comune di Barano, accusa un pedone per la morte del figlio. Secondo alcune testimonianze diffusesi dopo l’incidente, il giovane avrebbe perso il controllo del motociclo per andare a impattare contro un muro di cinta e poi sull’asfalto a causa di una persona sbucata improvvisamente da un viottolo per attraversare la strada che Feliciello stava percorrendo; il giovane avrebbe tentato una manovra disperata per evitarlo, perdendo però il controllo del veicolo e sbattendo rovinosamente, riportando lesioni gravissime a diversi organi interni. Nonostante un intervento chirurgico d’urgenza ed il successivo trasporto in terraferma in elicottero col ricovero all’Ospedale del Mare, il 26enne spirava poche ore dopo l’incidente. Alla vigilia dei funerali, che si terranno oggi pomeriggio dopo che la salma è stata restituita alla famiglia a seguito dell’esame autoptico, sono arrivate le dure parole della mamma: “Nostro figlio non è morto per un incidente stradale, nostro figlio non correva, nostro figlio è stato ucciso da un pedone che si è buttato in strada e poi è scappato senza nemmeno prestare soccorso”. Per poi continuare: “È bene che si sappia che in giro c’è ancora un uomo senza coscienza che non si è reso conto di ciò che ha fatto, togliere la vita ad un ragazzo meraviglioso e distruggere la sua famiglia che lo adorava. Chi può diffonda la verità. Noi ci chiediamo solo come può questo essere ancora dormire la notte senza un briciolo di rimorso”.
Parole forti, cariche di dolore e di amarezza, che hanno fatto in poco tempo il giro dell’isola rendendo questa tragedia ancora più tormentosa. Sull’incidente intanto indaga la polizia municipale del comune di Barano; la famiglia di Mariano nel frattempo ha dato mandato a due avvocati isolani per seguire tutte le fasi della delicata inchiesta: vogliono conoscere la piena verità sulla tragica scomparsa del loro giovane congiunto, affinché non venga trascurato alcun elemento.