- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

“Prima vittoria contro Napoli Sotterranea“. E’ quanto annuncia l’Ex Opg Occupato – Je so’ pazzo commentando l’esito della “prima sentenza del Tribunale di Napoli che condanna l’amministrazione della Onlus partenopea per aver sfruttato lavoro nero”.

Una vicenda iniziata due anni fa con una video-inchiesta dopo essere entrati in contatto, attraverso lo sportello legale della Camera popolare del lavoro, con i giovani lavoratori di Napoli Sotterranea che denunciarono “le loro pessime condizioni di sfruttamento: nessun contratto, paghe bassissime (4 euro all’ora!), niente contributi né assicurazione e nessun rispetto delle norme di sicurezza”. 

“Ebbene sì – si legge nel post pubblicato sulla pagina ufficiale dell’EX Opg Occupato – Je so’ pazzo -, nelle cavità del sottosuolo più famoso d’Italia venivano date paghe bassissime (4 euro all’ora!), niente contributi né assicurazione e nessun rispetto delle norme di sicurezza, decine di lavoratori e lavoratrici sfruttati a nero per anni, che figuravano come volontari di una fantomatica Onlus, che non dovrebbe avere fini di lucro ma che in realtà risulta essere una vera e propria impresa, con altissimi profitti: oltre 100.000 visitatori all’anno che pagano un biglietto per l’ingresso di 10 euro“.

“Per questo – prosegue la nota – il giudice ha condannato gli amministratori a ben 80mila euro! Il che ci fa capire quanto, ogni giorno, chi sfrutta lavoro nero ci sottrae ingiustamente”. Una sentenza che rappresenta “solo un nuovo grande inizio” che come tale dovrà “essere festeggiato degnamente”.

L’appuntamento lanciato dall’Ex Opg Occupato è in programma per venerdì 18 ottobre alle ore 10 in piazza San Gaetano, dove si trova l’ingresso di Napoli Sotterranea. “Vi invitiamo tutte e tutti a festeggiare davanti alla loro sede”. 

LA VIDEO-INCHIESTA SUL LAVORO NERO: