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Napoli – “Umberto Bossi ha dimostrato ancora una volta il proprio amore incondizionato nei confronti della propria creatura, la Lega Nord, e dovrebbero ringraziarlo”. Parola di Gianni Fava, membro del consiglio federale della Lega Nord, che commenta così le polemiche sulle affermazioni di Bossi al congresso di Milano.

“E’ invece incredibilmente”, aggiunge Fava su Facebook, “fanno a gara a prendere le distanze non si sa bene da chi e da cosa. Umberto credo abbia commesso un errore andando allo pseudo congresso senza dibattito legittimandolo. Ciononostante gli va reso il merito di avere avuto una intuizione geniale nel momento in cui ha parlato del rapporto col sud e della questione settentrionale. Non a caso è stato applaudito a scena aperta dai pochi congressisti presenti.

Quelle sono ancora le regioni che ispirano molti dei militanti e degli elettori della Lega nord”, precisa Fava, “anche nell’era di Salvini. Ha colto anche stavolta in poche parole l’essenza di una partecipazione e ridato vita alle concrete aspirazioni dei leghisti veri. Quelli che non solo non sono morti ma che ancora credono con forza che la necessità di dare sviluppo al Sud serva a scongiurare altre forme di emigrazione di massa al nord, deleterie da tanti punti di vista. Certo può essere sembrato molto crudo l’accostamento con l’esodo africano di questo decennio ma la realtà resta proprio questa. Vanno aiutati giustamente a casa loro”, sottolinea Fava, “ad avere uno sviluppo vero e quei territori non vanno trattati come colonie. Altrimenti ci saranno (come ci sono) anche le conseguenze negative del colonialismo. Tanto al sud come in Africa. La Lega Nord (quella vera) l’ha sempre pensata così. E i suoi militanti, oggi dirigenti in procinto di dare vita ad un altro partito, sono sostanzialmente gli stessi con lo stesso pensiero. Non a caso hanno accolto queste dichiarazioni con una standing ovation da stadio. Quindi”, conclude Fava, “lunga vita ad Umberto Bossi e al suo tentativo di restituirci in extremis le ragioni della Lega Nord nel proprio contenitore politico naturale”.