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Napoli – La mobilitazione di oggi serve per ridare fiducia alla maggioranza dei cittadini e dei nostri iscritti che ci chiedono di rivendicare un fisco equo, una riforma delle pensioni, una politica industriale e per il lavoro che non può più aspettare. La coesione in questo Paese e in questa regione si raggiunge con un Governo e un Parlamento che ascoltano le piazze e sappiano rispondere ai bisogni della gente e del mondo del lavoro”. Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo alla manifestazione unitaria regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil Campania, che partendo in corteo da piazza Plebiscito ha raggiunto Palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale.
Non è ricevibile – ha detto il segretario generale della Cgil regionale e partenopea – un metodo che è diventato solo ascolto delle parti sociali e non condivideremo riforme e interventi della manovra che, nella maggioranza delle decisioni, ci vede preoccupati e insoddisfatti. La Campania – ha ricordato Ricci – è la regione del Mezzogiorno dove il 70 per cento delle pensioni è sotto la soglia dei mille euro al mese e i redditi da lavoro sono al di sotto dei 28 mila euro annui. In Campania – ha aggiunto – ci sono 1 milione e 600 mila pensionati a fronte di 16 milioni totali. Noi ne siamo consapevoli, e per questo la mobilitazione di oggi è la prima risposta che diamo al Governo e non escludiamo altre azioni di lotta”.

La mobilitazione di oggi, che arriva al termine di una campagna capillare di assemblee sui territori, diventa ancora più importante dopo l’incontro di ieri tra governo e parti sociali per chiedere importanti correttivi riguardo a pensioni, fisco, sviluppo, sociale e lavoro”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl Campania, Doriana Buonavita intervendo alla manifestazione di Cgil Cisl Uil davanti alla sede della Regione in via Santa Lucia.
Si poteva sfruttare questa manovra – secondo Buonavita – per ridurre le disuguaglianze sociali, di reddito, di genere, generazionali e territoriali. Invece le risorse pubbliche e le misure attuate crediamo verranno impiegate per ampliare le distanze e le ingiustizie. I dati Istat di ieri purtroppo ci consegnano un Paese dove cresce sì l’occupazione trainata dal lavoro a termine, ma con criticità su lavoro femminile e quello autonomo”. “Per questo – ha concluso Buonavita – sarà necessario monitorare e accompagnare queste misure con politiche attive del lavoro per le donne, per la condivisione del lavoro di cura e per il welfare legato alla famiglia. Credo che queste siano priorità alle quali anche la Regione Campania deve darci delle risposte. Soprattutto in considerazione della prossima discussione del Defr, al quale vorremmo dare il nostro fattivo contributo per allocare in maniera efficace i fondi già disponibili, in attesa degli ingenti finanziamenti del Pnrr”.

L”incontro col governo ieri non è andato nella direzione giusta. Il presidente Draghi si é riservato in queste ore di fare un’ultima riflessione. Noi torniamo a proporre l’intervento sul fisco attraverso l’uso delle detrazioni. Bisogna aumentare le detrazioni per lavoro dipendente e pensionati. Questo darebbe un beneficio tangibile a milioni di lavoratori di pensionati”. Lo ha detto il segretario nazionale della Uil, Domenico Proietti, concludendo la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil in via Santa Lucia, a Napoli.
Bisogna affrontare il capitolo previdenza – secondo Proietti – definendo bene le leggi di bilancio e il pacchetto dell’Ape sociale che così com’è non garantisce a tutti l’esigibilità del diritto. Dobbiamo poi abbassare da 36 a 30 gli anni di contribuzione per i lavoratori dell’edilizia, dell’agricoltura perché non raggiungerebbero mai questi anni di contribuzione e bisogna inserire i precoci che sono dentro le categorie gravose con quota 41. Quindi bisogna dare la possibilità a queste persone come avviene con la vecchia Ape sociale di andare in pensione”. “Su questo – ha concluso Proietti – ci aspettiamo da parte del governo un’apertura. Noi continuiamo con la mobilitazione e valuteremo nelle prossime ore insieme alle segreterie nazionali Cgil, Cisl e Uil come continuare questa forma di lotta”.