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Napoli – Il napoletano non è un dialetto ma una vera e propria lingua che, come tale, da oggi ha anche un organismo che ne garantisce la tutela.

A Napoli, infatti, si è insediato il Comitato tecnico-scientifico per la salvaguardia e la tutela del patrimonio linguistico napoletano previsto da una legge regionale approvata nel luglio 2019, per salvaguardare l’essenza della lingua napoletana.

Anche lo scrittore Maurizio De Giovanni è nel Comitato tecnico scientifico per la tutela, la salvaguardia la valorizzazione della lingua napoletana e racconta di “essere onorato” di farne parte anche se, umile, continua: “E’ un’attribuzione che non merito perché non ho titoli per ricoprire questa carica”.

Lo scrittore partenopeo puntualizza: “E’ una lingua che si presta alla musica, anche quella contemporanea, basti pensare all’hip-hop, al rap ed è parlata da milioni di persone. Tra le cose su cui c’è da lavorare, una corretta ortografia del napoletano”.

“Nicola Di Blasi lavora a questo da molto tempo – sottolinea – Non è semplice perché il napoletano è una lingua molto fonetica, tronca, monosillabica e bisillabica per molti versi. Mettere insieme una ortografia comune di questa lingua sarà un lavoro molto complesso ma prima ancora va definito il territorio e questa è una lingua che esiste, che si parla, viva, e cambia come cambiano le lingue. Bisogna studiarla, seguirla e salvaguardarla”, conclude De Giovanni.