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Napoli – La glicirizzina, principale costituente della liquirizia, è un’arma promettente per bloccare l’ingresso del coronavirus. E’ quanto emerge da una ricerca condotta nelle scorse settimane dall’Università di Napoli. Concetto ribadito all’Adnkronos Salute è Desiderio Passali, past president Italian Society of Rhinology. “L’urgenza di trovare molecole che possano contrastare l’insorgenza di Covid-19, nell’attesa che sia pronto un vaccino efficace, ha fatto sì che l’attenzione della scienza si sia rivolta anche a tutte quelle molecole che hanno un potenziale farmacologico contro il Sars-Cov-2, che sono sicure in termini di effetti avversi e che possono quindi rappresentare validi presidi di profilassi. Ebbene, un recente studio condotto dall’Università di Napoli ha confermato quanto già diversi studi internazionali avevano evidenziato, e cioè la che glicirizzina, il principale costituente della liquirizia, ha la capacità di ostacolare l’ingresso all’interno delle cellule umane”.

“Noi – ricorda l’otorinolaringoiatra – la usavamo per le forme ricorrenti di rinosinusite nasale”. Lo studio della Federico II “è in grado, in vitro, di legarsi sia al recettore Ace delle cellule umane che alla proteina Spike del virus, rispettivamente la serratura e la chiave di accesso del virus all’interno delle cellule dell’organismo umano. La glicirizzina, insomma – spiega Passali – sarebbe in grado di ostacolare l’interazione di queste due componenti tra loro, e come risultato provocherebbe l’oggettiva difficoltà da parte del virus di entrare nella cellula umana e di replicarsi”.

La glicirrizzina “è da sempre considerata una molecola dal grande potenziale farmacologico per le caratteristiche peculiari che la contraddistinguono – sottolinea Passali – in quanto, nonostante il basso profilo tossicologico, possiede spiccate proprietà antinfiammatorie e antivirali, queste ultime in particolare rispetto alla famiglia dei coronavirus Sars”.