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Napoli – Come nascerà la lista del Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni comunali a Napoli? Fino a che non ci sarà il nuovo statuto del leader in pectore Giuseppe Conte, nessuno potrà avere una risposta esatta a questa domanda.

Questo, sebbene già si sappia che il Movimento 2.0 sarebbe in procinto di fare un vero e proprio spillover, un salto di genere che lo dovrebbe condurre a una organizzazione assai più simile a quella di tutti gli altri partiti.

In primis, ad esempio, il nuovo Movimento di Conte dovrebbe prevedere dei vertici territoriali, una sorta di segreterie provinciali, che dovrebbero avere il compito proprio di formare e avallare le liste elettorali. Garantendo loro il simbolo.

Ben presto, quindi, l’assegnazione delle 5 stelle ad opera e virtù della piattaforma Rousseau dovrebbe essere solo un ricordo. 

Il Movimento dovrebbe affidarsi, anziché a una piattaforma, a un uomo (o una donna). E oggi, a Napoli, i più titolati per assumere questo incarico in vista della presentazione della lista pentastellata per la corsa alle prossime comunali sono Alessandro Amitrano e Vincenzo Presutto, due parlamentari, il primo più vicino a Fico, il secondo più vicino a Di Maio, che già hanno presieduto il tavolo con il resto del centrosinistra che ha portato alla candidatura di Gaetano Manfredi.

Ma tant’è. Saranno loro o altri al vertice del Movimento napoletano (probabilmente, almeno in una prima fase, prima che quel ruolo sia assegnato anch’esso democraticamente, nelle vesti di commissari), tutti i militanti grillini si augurano che la nuova era del Movimento 2.0 possa partire al più presto possibile. 

Il tempo, del resto, davvero inizia a stringere. E ciò che rimarrà rispetto al vecchio statuto sarà solo l’obbligo, per chi vorrà candidarsi, di avere il casellario giudiziale immacolato.  

Sta di fatto che quella di Napoli è la vera prova cruciale del Movimento. E per molti suoi big, da Luigi Di Maio e Roberto Fico. Che sono napoletani. E sanno bene come la corsa per Palazzo San Giacomo sia fondamentale per il loro futuro. 

Non a caso, oggi, è stato in città il presidente della Camera. “Sono convinto che Manfredi abbia le idee assolutamente chiare – ha detto Fico a margine di una cerimonia con gli artigiani di via San Gregorio Armeno – Quando parla lo trovo centratissimo. E ha un modo di fare politica dialogante, istituzionale, concreto ma anche decisionista, in un laboratorio importante”.

Già: “laboratorio importante“. Napoli è l’unica grande città italiana dove si sperimenterà l’alleanza del Movimento col Pd e il resto del centrosinistra. Dirà anche per questo una parola decisiva sul destino della compagine di Beppe Grillo, giudicando la linea politica scelta da Giuseppe Conte quando ha stretto la mano a Enrico Letta.

Senza dubbio sosterrò al massimo Manfredi perché penso che sia la scelta migliore per la città“, ha ribadito Fico nel nome di un certo pragmatismo. Lo stesso che dice di avere anche Stefania Zenga nell’annunciare, oggi, che scende in campo con una sua lista a sostegno della candidatura a sindaco di Sergio D’Angelo. Questo, sebbene si siano avviati contatti per farlo rientrare nella grande coalizione di centrosinistra a sostegno di Gaetano Manfredi. Evidentemente, finora, senza grandi frutti.