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Napoli – Luigi de Magistris e Giuseppe Sala non ci stanno. Dopo la lettera inviata congiuntamente al ministro della Salute, Speranza, e la risposta pervenuta ieri dal ministero, i due sindaci hanno deciso di chiarire ulteriormente le loro posizioni.

De Magistris, tramite un video pubblicato nella giornata di ieri sul suo profilo Facebook, ha tenuto a chiarire la posizione del Comune di Napoli in merito alle dichiarazioni del ministro: “Abbiamo chiesto al governo di farci sapere qual è la posizione del ministero della Salute. Se hanno elementi, dati, circostanze, informazioni che in questo momento non sono a disposizione della città di Napoli e della città di Milano”.

Il Sindaco ha poi proseguito chiedendo alle altre istituzioni maggior coinvolgimento dei Comuni ed in generale una collaborazione tra tutti i livelli di governo: “E’ un momento difficile. Le decisioni vanno prese insieme tra le istituzioni. Ci vuole grande collaborazioni tra governo, regioni, città, in modo che insieme si possono prendere le decisioni migliori a tutela della salute dei nostri concittadini ma anche per salvaguardare la situazione che diventa sempre più esplosiva da un punto di vista sociale, economico e del lavoro”.


 

Anche Beppe Sala ha tenuto a precisare la propria posizione. Se il lockdown “s’ha da fare io, sindaco del Comune di Milano, da padre di questa comunità voglio essere coinvolto, voglio vedere i dati e voglio essere partecipe della decisione“.

Non è che noi non rischiamo di andare verso un lockdown – ha spiegato Sala – ma abbiamo messo in atto delle misure che sono già dolorose, vogliamo vedere che effetto danno queste azioni? Vogliamo darci qualche giorno per vederne l’effetto? Perché il giorno dopo queste misure si esce già dicendo ‘ma forse poi si fa il lockdown’. Allora perché le abbiamo fatte?“.

Il sindaco di Milano ha poi tenuto a precisare che non esiste un partito del no lockdown, “rappresentato da me e dal sindaco di Napoli de Magistris ad esempio, e un partito del lockdown rappresentato dal ministero della Salute, non è così“.