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Venezia – Notte d’incanto e di sogni a Venezia: appena giunto in città, per presentare il suo libro “Yes, we Trump!” in occasione della Mostra del Cinema, il giornalista napoletano Luca Marfé si ritrova tra tanti volti noti e con una sorpresa splendida. Sua, infatti, la candidatura per il Premio Eccellenza Italiana che ogni anno, grazie al lavoro del Professor Massimo Lucidi, va in scena a Washington DC per celebrare i più grandi talenti del nostro Tricolore. Presso la Taverna La Fenice e alla presenza del presidente Tonino Lamborghini e del filosofo Stefano Zecchi, ciò che spicca è la motivazione della candidatura di Marfè, specie di questi tempi, di politically correct: “Per il giornalismo, per il coraggio di dire sempre la verità”.

Marfé è orgogliosamente napoletano, pur avendo trascorso gli ultimi venti anni e più tra Stati Uniti, Croazia e Venezuela. Un cittadino del mondo, che mai ha dimenticato le proprie radici, diretto e sincero. Esperto di politica internazionale, firma del Mattino e di Vanity Fair nonché nota voce radiofonica e noto volto televisivo. Ma soprattutto, come lui stesso sottolinea in ogni sua biografia e in ogni suo intervento, “papà di Laerte”, uno splendido bambino di 5 anni che lo accompagna in tutte le sue avventure personali e professionali. Assieme ai suoi gatti, Ciro e Gennaro, i cui nomi sono l’ulteriore conferma del legame tra Marfé e la sua terra.